Il giornalista

Feltri: “Vado al ristorante con Alberto Stasi, è innocente. Pizza e pasta? Schifezze”

"Ormai questo ragazzo tra poco uscirà per fine pena. Certo gli piacerebbe che venisse riconosciuta la sua innocenza"

Cronaca - di Redazione Web

18 Marzo 2025 alle 11:38

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COLLAGE DI FOTO DA LAPRESSE
COLLAGE DI FOTO DA LAPRESSE

Almeno un paio di volte al mese Vittorio Feltri va al ristorante con Alberto Stasi, “quello che è considerato l’assassino di Chiara Poggi e non lo è”. Lo ha dichiarato lo stesso giornalista in un’intervista a Il Corriere della Sera a pochi giorni dalla riapertura del caso Garlasco, l’omicidio di Chiara Poggi, uccisa nel 2007 in casa. E per il quale Stasi, fidanzato della vittima all’epoca dei fatti, è stato condannato a 16 anni.

Il giornalista e direttore editoriale de Il Giornale ha appena pubblicato un libro con Tommaso Farina, Mangia come scrivi, una guida a ristoranti tra Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia. “Mai nessuno ha scritto un libro sulla cucina del Nord: si parla solo di Puglia, Sicilia, Napoli. Ma anche qui c’è una cucina di livello da raccontare: giusto restituirle dignità”.

Per Feltri “pizza e spaghetti al pomodoro” sono “tutte schifezze”. I pizzoccheri – primo piatto tipico valtellinese con verza, patate e formaggio – rappresentano invece la cucina italiana. Certo è singolare che un mangiatore “parco”, dalle dosi striminzite a pranzo e cena come si è descritto, si occupi di cucina. “Ho scoperto che tutti i centenari mangiano poco. Chi vive a lungo mangia solo una o due uova al giorno”. Non tramonterà mai invece l’abitudine di andare al ristorante.

La condanna definitiva a Stasi è arrivata nel 2015 dopo le annullate assoluzioni del 2009 e del 2011 e la riduzione di un terzo della pena. A oggi è detenuto nel carcere di Bollate, dal dicembre 2015. Ha ottenuto il lavoro esterno dal tribunale di sorveglianza di Milano. Svolge mansioni contabili e amministrative. Per adempiere al posto di lavoro deve osservare delle rigide regole su orari di uscita e di rientro in cella, sui mezzi di trasporto utilizzabili, sugli itinerari da rispettare.

“Lui può uscire dal carcere di giorno perché lavora come contabile in un’azienda. Quando accadde il fatto – ha raccontato Feltri – , ero il direttore di Libero, mi resi subito conto che con il delitto non c’entrava niente. Come andrà a finire? Intanto ormai questo ragazzo tra poco uscirà per fine pena. Certo gli piacerebbe che venisse riconosciuta la sua innocenza. Comunque, io ho sempre scritto di lui, anche prima delle recenti notizie”.

18 Marzo 2025

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