Il vertice
Starmer riunisce i “volenterosi” pro-Ucraina, pressing su Putin per la tregua: da Meloni no a militari italiani a Kiev

“Volenterosi” sì, ma senza un piano ben definito per supportare l’Ucraina e sostituirsi all’ex alleato statunitense dopo la svolta impressa alla Casa Bianca da Donald Trump.
È l’esito dell’incontro fortemente voluto dal premier britannico Keir Starmer con diversi leader europei, alla presenza dei premier di Australia, Nuova Zelanda e Canada, nonché dei vertici Ue e Nato: un totale di 26 nazioni presenti al “tavolo virtuale”.
Una videoconferenza a cui alla fine ha partecipato anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con la presenza della premier a lungo in dubbio per l’ormai nota volontà dell’esecutivo italiano di non “strappare” con Donald Trump.
Ma cosa è emerso dunque dalla riunione dei “volonterosi”? Stare al termine della videoconferenza ha annunciato che i presenti hanno “concordato che nel caso in cui il presidente Putin si rifiutasse di accettare un cessate il fuoco immediato e senza condizioni, dovremo aumentare i nostri sforzi per rafforzare l’Ucraina, indebolire la macchina da guerra russa e intensificare le pressioni sul presidente Putin per convincerlo a venire al tavolo dei negoziati”.
Il premier britannico ha quindi spiegato che il gruppo di Paesi intende “accelerare il sostegno militare” nei confronti di Kiev, “intensificheremo le nostre sanzioni contro i profitti della Russia e continueremo a valutare tutte le vie legittime per garantire che la Russia paghi per i danni che ha provocato all’Ucraina”, annunciando poi che per giovedì 20 marzo è prevista una nuova “riunione operativa” a livello di vertici militari destinata a coinvolgere i Paesi alleati della coalizione.
Quanto alla posizione italiana, la riluttante Giorgia Meloni ha ribadito il sostegno italiano all’Ucraina, ma è stato escluso un’eventuale presenza di truppe italiane sul territorio di Kiev.
Ovviamente tra i presenti c’era anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha chiesto ai “volenterosi” più sanzioni contro Mosca e decise garanzie di sicurezza per Kiev, come la presenza di truppe europee sul campo dopo un possibile accordi di pace.
“Sono necessarie misure forti per compiere anche i primi passi verso la fine della guerra”, ha scritto sui social Zelensky riferendosi a quanto dichiarato nella videoconferenza di oggi voluta da Londra. “Questo include sanzioni contro la Russia che non devono solo essere mantenute, ma costantemente rafforzate. Dobbiamo definire una posizione chiara sulle garanzie di sicurezza“, ha proseguito il leader ucraino, “la sicurezza è la chiave per rendere la pace affidabile e duratura. Dobbiamo continuare a lavorare sui contingenti che costituiranno le fondamenta delle future Forze armate europee”.
“La pace sarà più affidabile con contingenti europei sul campo e la parte americana come backstop. Devono esserci impegni chiari su come funzionerà”, ha dichiarato Zelensky sottolineando l’importanza di lavorare anche “per gli investimenti nella produzione del settore della difesa, sia in Ucraina, dove attualmente sta crescendo più rapidamente, sia nei paesi europei”.