La perizia depositata

Ramy Elgaml, il perito: “L’inseguimento dei carabinieri fu corretto, morte causata dal semaforo”

La consulenza cinematica disposta dalla procura di Milano sostiene che l'auto dei carabinieri non ha speronato lo scooter. Il video pubblicato in esclusiva dal TG3 aveva ripreso l'inseguimento

Cronaca - di Redazione Web

12 Marzo 2025 alle 18:12

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FOTO DA TIK TOK
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Ramy Elgaml non è morto a causa di un tamponamento nel corso dell’inseguimento culminato con l’incidente e la morte del 19enne di origini egiziano. È quanto comunica l’esito della perizia della Procura di Milano, realizzata dall’ingegnere Domenico Romaniello. Proprio l’eventuale, presunto urto tra l’automobile e lo scooter era considerato l’elemento centrale del caso, anche perché dai video emersi negli scorsi mesi emergeva che l’obiettivo dell’inseguimento sembrava essere proprio quello, con le registrazioni che avevano fissato le reazioni dei militari nel corso della fuga per le strade di Milano.

La tragedia si era consumata nella notte tra il 24 e il 25 novembre. Elgaml aveva origini egiziane. È morto in un inseguimento la notte del 24 novembre 2024 culminato all’angolo tra via Ripamonti e via Quaranta. Secondo i militari viaggiava su un motorino che non si sarebbe fermato all’alt dei carabinieri. A guidare il motociclo Fares Bouzidi, amico della vittima, che ha dichiarato come non ci fosse stato nessun alt da parte dei carabinieri. A riaccendere l’attenzione sulla vicenda il filmato pubblicato in esclusiva dal TG3 in cui si sentono i militari mentre cercando di speronare il motociclo, imprecano quando non riescono a farlo cadere e invece accolgono con favore la caduta. Era emerso anche un “Supertestimone” che aveva raccontato di aver registrato con il suo smartphone l’incidente, prima che gli facessero cancellare il video.

La consulenza cinematica è stata disposta dalla Procura di Milano e depositata. Secondo la perizia, dunque, il carabiniere alla guida avrebbe avuto un comportamento corretto. La morte del 19enne non sarebbe stata causata dal comportamento dei carabinieri: lo scooter non sarebbe stato urtato dall’automobile dei militari impegnata nell’inseguimento. A causare la morte lo scontro del motociclo con il palo del semaforo mentre invece la pattuglia dei carabinieri frenava.

 

Si legge nel documento che “per quanto attiene al Vice Brigadiere conducente dell’autovettura di servizio Alfa Romeo Giulietta, la disamina di tutti i video e l’attenta analisi hanno confermato che questi, aderendo al dovere d’ufficio, ha proceduto nell’inseguimento dei due fuggitivi attenendosi alle procedure previste nei casi di inseguimenti di veicoli, quando si è trovato nell’impossibilità di poter attuare un’azione difensiva efficace in relazione alla manovra improvvisa ed imprevedibile attuata dal conducente del motoveicolo, di taglio della propria traiettoria“.

E ancora: “Per quanto attiene al conducente del motociclo Yamaha, Bouzidi Fares, questi, opponendosi all’Alt dei Carabinieri, dava avvio a un inseguimento anomalo e tesissimo, a elevatissima velocità lungo la viabilità urbana cittadina, con una guida spregiudicata ed estremamente pericolosa, transitando con semafori rossi, a pochi centimetri da veicoli in marcia regolare con rischio di collisioni, affrontando di notte, in contromano, curve alla cieca. Questi, con il suo comportamento sprezzante del pericolo, ha determinato l’inseguimento e le sue modalità e si è assunto il rischio delle conseguenze, per sè e per il trasportato”.

La morte di Elgaml aveva generato una serie di proteste, anche violente, nel quartiere di origine di Elgaml, Corvetto. Era stato paventato il rischio banlieue. I primi a spegnere la rabbia erano stati i familiari del 19enne, che avevano dichiarato come chiedessero soltanto verità e non vendetta. Il video pubblicato in esclusiva dal TG3, ripreso dalla terza delle tre auto dei carabinieri coinvolte, non chiariva il dettaglio dello speronamento. “Vaff****lo non è caduto”, si sente in un precedente contatto ripreso chiaramente dalla telecamera. Quando dalla stessa pattuglia erano venuti a sapere che il motorino si era schiantato, il commento: “Bene!”.

12 Marzo 2025

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