L'operazione dei carabinieri

Napoli, in debito per la droga con tre clan e pronto a collaborare con la giustizia per paura della loro vendetta: gli sequestrano il figlio minorenne

Oggi sono stati eseguiti dieci arresti in seguito alle indagini condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Nel mirino gli affiliati dei sodalizi Mazzarella, De Luca Bossa e Minichini-Schisa egemoni nell'area Est e vesuviana della città

Cronaca - di Redazione Web

12 Marzo 2025 alle 12:36

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Fonte ufficio stampa Carabinieri
Fonte ufficio stampa Carabinieri

I carabinieri di Cercola, in provincia di Napoli, nella mattinata di oggi hanno eseguito una ordinanza cautelare emessa dal gip di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 10 persone (di cui 5 sottoposte alla custodia in carcere, 5 alle misure dell’obbligo di dimora nel territorio dei comuni di rispettiva residenza o domicilio nonché dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), gravemente accusate, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito – di lieve entità – di sostanze stupefacenti e detenzione di droga a fine di spaccio nonché dei delitti di sequestro di persona e tentata estorsione aggravati dalla finalità di agevolare e finanziare le attività illecite dei clan camorristici Mazzarella e De Luca-Bossa-Minichini attivi sul territorio di Napoli e nei comuni vesuviani.

Napoli, dieci arresti per camorra, spaccio e sequestro di persona: nel mirino i clan Mazzarella e De Luca Bossa-Minichini

In particolare sarebbe emersa l’operatività, dall’anno 2023, di uno strutturato gruppo criminale dedito allo smercio all’ingrosso e al minuto di cocaina e hashish. Inoltre, sarebbero stati realizzati anche due sequestri di persona finalizzati ad ottenere informazioni per rintracciare un soggetto che avrebbe contratto debiti con le organizzazioni criminali per l’acquisto di droga oltre che una tentata estorsione per acquisire la gestione monopolistica del servizio di pulizia abusivo di edifici popolari ubicati in Cercola. Per rintracciare un uomo che ritenevano debitore del clan Mazzarella, radicato ed egemone nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, Napoli est, e nell’hinterland vesuviano, di una grossa somma di denaro legata a una partita di droga, non hanno esitato a rapire un minore, figlio della compagna del presunto ‘debitore’.

In debito per la droga con tre clan e pronto a collaborare con la giustizia per paura della loro vendetta: gli sequestrano il figlio minorenne

È quanto emerge dall’ordinanza visionata da LaPresse. Inizialmente, l’uomo aveva manifestato la sua intenzione di collaborare con la giustizia, ritrattando successivamente perché la famiglia non lo avrebbe seguito nel programma di protezione. Dalle indagini è inoltre emerso che il clan Mazzarella per questo motivo, oltre quello del debito (di 70mila euro), avevano rapito il figlio minore della compagna. È stata la madre del minore rapito ad aver riferito che “gente” di San Giovanni a Teduccio teneva “in ostaggio il figlio“. Il ragazzino viene riportato a casa nel pomeriggio. Il debito era dovuto al fatto che l’uomo, nel frattempo, era stato arrestato e ne era seguito anche il sequestro della partita di cocaina. In carcere, secondo quanto poi riferito dall’uomo, sarebbe prima stato minacciato e dopo avrebbero tentato di avvelenarlo con acqua e candeggina.

Le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia e il blitz dei Carabinieri

L’uomo addirittura si era presentato dai carabinieri, in caserma, con una dose di cocaina di quasi 14 grammi, chiedendo di essere arrestato: “Ho seriamente paura di essere oggetto di un agguato“. Era convinto che, in questo modo, si sarebbe messo in salvo. L’uomo, in debito con tre diversi clan da cui acquistava partite di cocaina, si era nascosto. Tutto è cambiato quando uno dei clan ha rapito il figlio della compagna, così ha chiesto ‘aiuto’ ai carabinieri. L’uomo, che aveva manifestato la sua intenzione di diventare collaboratore di giustizia, ritrattando successivamente perché la famiglia non lo avrebbe seguito nel programma di protezione.

12 Marzo 2025

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