Nel Padovano

Franco Bergamin ucciso e nascosto nell’armadio di casa, arrestato il coinquilino in fuga: ha confessato il delitto

Cronaca - di Redazione

7 Marzo 2025 alle 11:16

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Franco Bergamin ucciso e nascosto nell’armadio di casa, arrestato il coinquilino in fuga: ha confessato il delitto

Ricercato da due giorni per la morte di Franco Bernardo Bergamin, l’80enne trovato senza vita dentro due sacchi all’interno di un armadio nella sua abitazione di Limena, paesino della provincia di Padova, è terminata la fuga di Alessio Battaglia, il 40enne principale indiziato per l’omicidio dell’anziano.

L’uomo, che da un paio di anni era suo convivente, è stato rintracciato dai carabinieri di Padova in un’abitazione a Monfalcone, in provincia di Gorizia: Battaglia aveva trovato rifugio presso un conoscente ma, alle prime ore di venerdì, è stato tratto in arresto dai carabinieri.

Non solo. Come appreso dall’Ansa da fonti vicine agli inquirenti l’uomo avrebbe ammesso l’omicidio di Bergamin: Battaglia lo avrebbe ucciso a mani nude durante una lite scoppiata il 22 febbraio, poi degenerata, per poi occultare il cadavere nell’armadio, nascosto a sua volta in un ripostiglio la cui porta era stata sigillata con lo scotch.

Battaglia è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto e dopo le prime ammissioni è stato trasferito nel carcere di Padova a disposizione dell’autorità giudiziaria. Secondo quanto riferisce in una nota il Procuratore capo di Padova, Antonangelo Racanelli, l’edificio dove si era rifugiato Battaglia era stato messo sotto controllo dai militari da circa 24 ore, e il blitz è scattato appena le circostanze lo hanno permesso. Nei confronti del 40enne è stato ipotizzato il reato di omicidio volontario, in attesa della convalida del fermo da parte del Gip.

Bergamin, ex operaio di Piazzolla del Brenta, presentava segni di colpi alla testa, aveva le caviglie strette da due fascette, ed era chiuso in due sacchi neri dell’immondizia. Nell’appartamento vi erano inoltre numerose boccette di profumo aperte, probabilmente per nascondere l’odore della decomposizione: l’80enne non dava sue notizie da ormai due settimane e i parenti più prossimi, preoccupati, si erano rivolti ai carabinieri che facendo irruzione nell’abitazione hanno scoperto il cadavere dell’anziano.

Bergamin viveva da un paio di anni con Battaglia, talvolta accompagnato da una donna, che contribuiva alle spese della casa, pagando anche un affitto. Un’abitante del palazzo ha riferito agli inquirenti di aver sentito un gran rumore di mobili spostati nell’appartamento di Bergamin e di aver chiesto a voce alta cose stesse succedendo, senza però ricevere alcuna risposta. Ha aggiunto di non aver più sentito provenire voci di dialogo nella casa e di non aver più incontrato l’80enne per una decina di giorni, stesso periodo di “buco” evidenziato anche dai familiari della vittima.

di: Redazione - 7 Marzo 2025

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