L'omicidio di Rimini
Omicidio Pierina Paganelli, la nuora Manuela Bianchi indagata per favoreggiamento: colpo di scena nell’interrogatorio

C’è una svolta importante nelle indagini sul delitto di Pierina Paganelli, l’anziana uccisa il 3 ottobre 2023 a Rimini, nei sotterranei del condominio di via del Ciclamino dove abitava.
Come riferisce l’Ansa la nuora della vittima, Manuela Bianchi, è indagata per favoreggiamento nell’ambito dell’inchiesta: convocata in Procura questa mattina dal sostituto procuratore Daniele Paci e dal capo della squadra mobile di Rimini Marco Masia, la donna ha prima risposto ad alcune domande circa la mattina del ritrovamento del cadavere come “persona informata sui fatti”, e quindi le è stato contestato il favoreggiamento. L’interrogatorio, alla presenza dell’avvocato Nunzia Barzan e del consulente Davide Barzan, è stato quindi interrotto per poi riprendere come persona sottoposta a indagine.
Manuela Bianchi è legata da una relazione extraconiugale con l’unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, ovvero il 34enne di origini senegalesi Louis Dassilva, in carcere dal 16 luglio scorso.
Nel mirino degli inquirenti c’è in particolare un “buco” nella ricostruzione, in particolare sul ritrovamento del cadavere della nuora. Bianchi, la prima persona a scoprire il cadavere di Pierina, inizialmente non l’avrebbe riconosciuta. La scoperta sarebbe avvenuta alle 8:06, ma la chiamata ai soccorsi è stata effettuata solamente alle 8:20: gli investigatori vogliono chiarire cosa sia accaduto in quei minuti e se la donna fosse davvero sola. L’Ansa spiega infatti che la Procura avrebbe in mano alcune consulenze foniche ed elettrogene che dimostrerebbero come Bianchi avesse incontrato l’amante e unico indagato Dassilva.
Che l’indagine sull’omicidio di Pierina potesse andare verso una svolta era emerso già al Tribunale dei Riesame di Bologna, quando i giudici erano stati chiamati a decidere sulla conferma dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere di Louis Dassilva. Nel confermare l’ordinanza del Gip di Rimini Cantarini, il Tribunale aveva scritto nelle motivazioni un intero capitolo sulle possibili responsabilità di Manuela Bianchi.
Gli stessi avvocati difensori di Dassilva, Riario Fabbri e Andrea Guidi avevano posto in luce la stranezza di alcuni comportamenti della Bianchi, “tra i quali – si legge nelle motivazioni del Riesame – la ritardata reazione emotiva di Manuela alla scoperta di un cadavere, stranezza che si associa alla singolarità del mancato immediato riconoscimento nel cadavere di colei che era sua suocera e alla singolarità del non aver effettuato essa stessa in tempo più celere la chiamata al Pronto Soccorso”.