Il processo

Caso Cospito, la Procura di Roma “assolve” Delmastro: per i pm manca “l’elemento soggettivo del reato”

Cronaca - di Redazione

20 Febbraio 2025 alle 12:45

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Caso Cospito, la Procura di Roma “assolve” Delmastro: per i pm manca “l’elemento soggettivo del reato”

Assoluzione per il sottosegretario alla Giustizia, il meloniano Andrea Delmastro. È la richiesta della Procura di Roma nell’ambito del processo nei confronti dell’esponente di Fratelli d’Italia, imputato per rivelazione di segreto d’ufficio.

La vicenda è quella nata dalla divulgazione da parte di Delmastro di documenti riservati riguardanti l’anarchico Alfredo Cospito, noto per aver intrapreso una lunga protesta con sciopero della fame contro la sua detenzione in regime di 41bis.

Il sottosegretario, dopo aver ottenuto dal Dap documenti che contenevano conversazioni tenute in carcere tra Cospito e alcune detenuti mafiosi reclusi con lo stesso regime, li aveva poi passati al collega di partito e coinquilino Giovanni Donzelli: quest’ultimo aveva utilizzato quel materiale in Parlamento, per intervenire contro alcuni deputati del Partito Democratico che aveva visitato Cospito in carcere per controllare il suo stato di detenzione.

La Procura di Roma, dopo l’esplodere delle polemiche politiche, aveva dunque aperto un’indagine per rivelazione di segreto d’ufficio sulla base di un esposto presentato dal portavoce dei Verdi Angelo Bonelli: Delmastro era stato dunque rinviato a giudizio con una imputazione coatta disposta dal Gip, ribaltando la richiesta di archiviazione della Procura capitolina.

La richiesta di assoluzione, per i magistrati, è dovuta all’assenza di “elemento soggettivo” del reato, ovvero della consapevolezza e la volontà di commettere il reato, il dolo. In sostanza la Procura di Roma non ritiene che il sottosegretario Delmastro abbia agito con l’intenzione deliberata di divulgare informazioni segrete in modo illecito, non sapendo che i documenti passati a Donzelli fossero notizie segrete. Di fatto è la stessa tesi tenuta dalla Procura, col pubblico ministero Paolo Ielo, quando aveva già una prima volta chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sul sottosegretario.

di: Redazione - 20 Febbraio 2025

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