Le accuse di Kiev
La Russia attacca Chernobyl, drone contro il “sarcofago” della centrale nucleare: raid mentre Putin negozia con Trump

Nella notte tra giovedì e venerdì 14 febbraio le forze armate russe hanno colpito con un drone lo scudo protettivo costruito sopra al reattore numero 4 dell’ex centrale di Chernobyl, che nel 1986 esplose causando il più grave incidente nucleare della storia, ancora oggi radioattivo e pericoloso.
A denunciarlo è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: il leader di Kiev ha riferito che l’esplosione che ha danneggiato il “sarcofago” ha provocato anche un incendio, spento rapidamente da vigili del fuoco e personale della centrale.
- Trump-Putin, colloquio sull’Ucraina: “Subito negoziati per fermare la guerra”, il Cremlino lo invita a Mosca
- Ucraina, Trump (via Hegseth) scarica Zelensky: “Irrealistico per Kiev tornare ai confini del 2014 o nella Nato”
- Cosa sono le terre rare e perché l’Ucraina ne è ricca: il piano di Trump per farle sue
“L’Ucraina ha costruito questa protezione insieme ad altri Paesi d’Europa e del mondo, insieme all’America – con tutti coloro che vogliono una vera sicurezza per le persone – ha ricordato Zelensky -. La Russia di oggi è l’unico Stato al mondo che può attaccare tali strutture, occupare il territorio delle centrali nucleari e condurre ostilità senza considerare le conseguenze. E questa è una minaccia terroristica per il mondo intero”.
Last night, a Russian attack drone with a high-explosive warhead struck the shelter protecting the world from radiation at the destroyed 4th power unit of the Chornobyl Nuclear Power Plant.
This shelter was built by Ukraine together with other countries of Europe and the world,… pic.twitter.com/mLTGeDYgPT
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) February 14, 2025
Le forze militari russe nel febbraio 2022, all’inizio dunque del conflitto in Ucraina, erano riuscite ad occupare per oltre un mese la centrale nucleare di Pripyat: erano state settimane di caos e timori, dato che gli occupanti avevano impedito lo svolgimento delle regolari e necessarie operazioni di manutenzione dell’impianto.
Al momento sia le autorità di Kiev che l’AIEA, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, hanno rimarcato che i livelli di radiazioni sono costantemente monitorati e che sono rimasti stabili nonostante l’esplosione che ha provocato un evidente squarcio nello scudo protettivo del quarto reattore di Chernobyl.
Il “sarcofago” che avvolge il reattore è stato completato nel 2016: costruito in cemento e acciaio, è stato progettato per impedire fuoriuscite di materiale radioattivo per i prossimi cento anni.
L’attacco alla centrale nucleare di Chernobyl arriva in un contesto in cui, al di là delle dichiarazioni di facciata che arrivano dagli esponenti della sua amministrazione, dal segretario di Stato Marco Rubio a quello alla Difesa Pete Hegseth, il presidente Usa Donald Trump è ormai intenzionato a raggiungere un accordo di “pace” con la Russia di Vladimir Putin, con o senza una intesa totale con Volodymyr Zelensky.
Il leader ucraino lo sottolinea senza mezzi termini nelle sue dichiarazioni post-attacco a Chernobyl, ricordando che il Cremlino “non cambia la sua folle retorica statale antiumana” e che ciò significa che Putin “sicuramente non si sta preparando ai negoziati, si sta preparando a continuare a ingannare il mondo. Ecco perché abbiamo bisogno della pressione unitaria di tutti coloro che danno valore alla vita: pressione sull’aggressore. La Russia deve assumersi la responsabilità di ciò che fa”.