Scontro sull'AI
Musk vuole OpenAI, offerta “ostile” da 97 miliardi per la società di ChatGPT: Altman risponde “No grazie”
Tecnologia - di Redazione

Le mani sui social network e l’opinione pubblica mondiale con X, quelle sulla politica statunitense come principale finanziatore del presidente Donald Trump e la “ricompensa” con la nomina a direttore del Doge, il Dipartimento per l’efficienza governativa, ora Elon Musk si spinge oltre.
Il miliardario di origini sudafricane, l’uomo più ricco al mondo, punta infatti a impadronirsi del business più “caldo” del momento e del futuro prossimo: quello dell’intelligenza artificiale.
Assieme ad un gruppo di investitori Musk ha presentato un’offerta da 97,4 miliardi di dollari (più o meno 94 miliardi di euro) per l’acquisto dell’organizzazione non-profit che controlla OpenAI, l’azienda sviluppatrice del più noto software di intelligenza artificiale, ChatGPT.
Musk fu tra i fondatori di OpenAI nel 2015, quando fu lanciata come azienda non-profit, ovvero senza fini di lucro: la missione era infatti quella di sviluppare una “friendly AI”, una intelligenza artificiale “amichevole” a beneficio dell’umanità. Dopo tre anni i rapporti tra Musk e Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, si incrinarono quando il proprietario di Tesla e SpaceX provò a prendere il controllo della società: il suo piano fallì e Musk decise di uscirne e smettere di finanziarla.
L’uscita di Musk spinse OpenAI a cercare altrove fonti di finanziamento, rivolgendosi in particolare a Microsoft: cambiamenti che spinsero la società a cambiare struttura aziendale, aprendo una divisione a scopo di lucro e diventando una sorta di “ibrido”.
È ufficialmente contro questa scelta che Musk e la cordata di imprenditori messa insieme dal miliardario ha presentato l’offerta di acquisto, di fatto una “Opa ostile”: con Musk si sono schierati la società investimento Vy Capital, Xai (società di intelligenza artificiale fondata dallo stesso Musk), l’imprenditore e proprietario del gruppo di intrattenimento sportivo TKO Ariel Emanuel e altri investitori.
L’offerta di Musk e soci è stata fermamente respinta da Altman, che ha utilizzato un post ironico su X per dire “no” all’Opa ostile: “No, grazie, ma compreremo Twitter (il vecchio nome di X, ndr) per 9,74 miliardi di dollari se vuoi”, ha scritto rivolgendosi direttamente a Musk.
no thank you but we will buy twitter for $9.74 billion if you want
— Sam Altman (@sama) February 10, 2025
Come sottolineato da diversi analisti americani, l’offerta presentata da Musk appare più come una azione di disturbo nei confronti di OpenAI, impegnata nell’operazione di conversione in società a scopo di lucro fino agli accordi con la holding di investimenti giapponese Softbank, che sarebbe pronta ad investire circa 40 miliardi di dollari nell’azienda.