Primi scontri
Cos’è il progetto Stargate, il piano Usa di investimenti sull’Intelligenza artificiale: scintille tra Musk e Trump (e Altman)
Esteri - di Carmine Di Niro

Quanto durerà il rapporto per ora quasi simbiotico tra due “maschi alfa” come Donald Trump e Elon Musk? Pera ora il neo presidente degli Stati Uniti e il suo più fidato consigliere e sostenitore economico sembrano essere uniti negli intenti di “rivoluzionare” il Paese, ma si vedono già delle crepe.
Una, chiara ed evidente, riguarda il “Project Stargate”, il progetto da 500 miliardi di dollari nei prossimi 4 anni annunciato da Trump per consolidare il dominio statunitense nel campo della intelligenza artificiale e dare vita all’Agi, la “Intelligenza artificiale generale” che secondo molti potrebbe superare anche gli umani nella maggior parte dei compiti. L’obiettivo di Trump e dei vari partner che faranno parte del progetto è quello di creare 100 milaposti di lavoro negli Stati Uniti, garantire maggiore sicurezza nazionale, sostenere crescita economica e reindustrializzare il Paese.
Sul punto Musk mostra scetticismo e boccia il progetto promosso Trump e che vede tra i protagonisti OpenAI (creatrice di ChatGPT) assieme a Softbank e Oracle, in particolare nella sua parte economico-finanziaria.
“Non hanno i soldi”, il commento lapidario del Ceo di Tesla, X e SpaceX, che poi ha aggiunto: “SoftBank (una holding finanziaria giapponese che dovrà contribuire al progetto, ndr) ha molto meno di 10 miliardi di dollari garantiti. L’ho saputo da una fonte attendibile”.
A Musk ha risposto Sam Altman, Ceo di OpenAI, società con cui da tempo il presidente-ombra degli Stati Uniti ha aperto un contenzioso dopo averla denunciata affinché venisse bloccata la sua conversione in società a scopo di lucro (nel 2015 Musk contribuì alla sua fondazione, salvo poi andare via tre anni dopo).
Altman con durezza e un filo di ironia ha replicato alle accuse di Musk così: “Rispetto i tuoi successi e ritengo che tu sia la maggiore fonte di ispirazione dal punto di vista imprenditoriale del nostro tempo”. Ma soprattutto il Ceo di OpenAi ha sottolineato che l’iniziativa voluta da Trump è una “cosa fantastica per il Paese. Mi rendo conto che quello che è buono per il Paese non è sempre ottimale per le tue aziende ma nel tuo nuovo ruolo mi auguro che tu dia la priorità agli Stati Uniti”, evidenziano di fatto che le critiche di Musk siano dovute al mancato coinvolgimento nel progetto sull’IA.