Le indagini
Sparatoria di Örebro, la pista xenofoba e razzista dietro la strage. Il killer e il video: “Via dall’Europa”

C’era una matrice razzista e xenofoba dietro la strage compiuta nel Campus Risbergska, il centro educativo per persone adulte di Örebro, in Svezia? Nel Paese scandinavo montano le polemiche dopo la pubblicazione da parte dell’emittente locale Tv4 di un video girato da uno studente durante l’assalto alla scuola, dove martedì 4 febbraio 10 persone sono morte nell’attacco compiuto dal 35enne Rickard Andersson, poi morto suicida.
La pista xenofoba
Nel filmato lo studente è barricato in un bagno mentre all’esterno si consuma la strage: si sentono grida e colpi di arma da fuoco, ma soprattutto il killer urlare la frase “Dovete andare via dall’Europa!”, rivolta alle sue vittime, in larga parte stranieri.
Per ora la polizia non conferma nulla, a partire dall’identità del killer stragista, indicato per ora dai media svedesi. Le forze dell’ordine hanno acquisito il filmato pubblicato da Tv4 annunciando una analisi dell’audio, ma ad oggi la pista xenofoba è stata esclusa dalle autorità, pur con un linguaggio che lascia spazio ai dubbi.
Ropet innan skotten på skolan i Örebro: ”Ni ska bort från Europa!” • TV4 Nyheterna har analyserat ljud från dådet: https://t.co/9ocnVo80VE
— TV4 Nyheterna (@Nyheterna) February 5, 2025
La lentezza delle indagini, il muro alzato dalle autorità nei confronti dei media in cerca di informazioni e l’evidente difficoltà della polizia anche solo a parlare di una pista legata a questo punto al “terrorismo nero” ha provocato reazioni sdegnate nel Paese. “Un uomo bianco e di etnia svedese che attacca una scuola in cui viene insegnato principalmente lo svedese agli immigrati sa di razzismo ed estremismo di destra, forse anche di terrorismo”, si legge ad esempio in un editoriale di Aftonbladet citato dall’Ansa.
Troppo poco quanto dichiarato da Anders Dahlman, portavoce della polizia, che di fronte al pressing dei media svedesi si è limitato a dire che le autorità stanno “esaminando tutte le possibili piste in questa indagine preliminare”.
Il massacro nella scuola
Quel che invece è emerso è il caos scoppiato in quei minuti drammatici all’interno del campus di Örebro. La polizia ha riferito che il killer ha aperto il fuoco contro gli agenti prima di uccidersi. “Il primo agente che è arrivato, pochi minuti dopo che era scattato l’allarme, ha trovato un inferno: corpi a terra, sangue e gente che urlava. Ha individuato l’uomo armato di fucile che gli ha sparato contro diversi colpi e poi ha lanciato una granata fumogena”. Quindi “sono passati altri 10 interminabili minuti prima dell’arrivo delle forze speciali, un’ora dopo il killer è stato trovato morto con tre fucili accanto e molte cartucce inesplose”.
Andersson si sarebbe cambiato indossando l’uniforme militare verde nel bagno della scuola prima di compiere il massacro.
Le vittime identificate di Örebro
Ad oggi sono solo due le vittime identificate: uno è un cittadino bosniaco, come riferito su X dal ministero degli Esteri del Paese dei Balcani; il secondo è Salim Iskef, 29 anni, cristiano ortodosso fuggito dalla guerra in Siria nel 2015 e da allora rifugiato in Svezia.
Iskef si sarebbe dovuto sposare a giugno. Poco prima di morire, già colpito dal killer nella scuola, aveva effettuato una videochiamata alla fidanzata. “Mi hanno sparato, ti amo”, aveva detto alla compagna Karen, come raccontato dalla donna ai media svedesi.