I dati

Bullismo e Cyberbullismo: 6 studenti su 10 vittime di atti violenza, la Giornata Nazionale

Secondo l’indagine di “ScuolaZoo” e “C’è da fare ETS”, quasi l’ottanta percento ha assistito ad atti di bullismo e violenza. Gli studenti reclamano sportelli di ascolto, un’ora educazione psicologica, laboratori interattivi, app per segnalazioni anonime

News - di Redazione Web

7 Febbraio 2025 alle 12:48

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FOTO DA PIXABAY (WOKANDAPIX)
FOTO DA PIXABAY (WOKANDAPIX)

Sei studenti su dieci sono vittima di bullismo. È quanto riportano i dati raccolti in un’indagine da ScuolaZoo in collaborazione con l’associazione C’è Da Fare ETS diffusi in occasione della Giornata Nazionale contro Bullismo e Cyberbullismo, che si tiene ogni 7 febbraio. Il quadro offerto dall’indagine segnala la necessità di interventi urgenti a scuola e negli altri luoghi frequentati dai più giovani. Quasi l’ottanta percento ha assistito ad atti di bullismo e violenza, tra questi il 46% è intervenuto attivamente: è uno dei pochi dati che trasmette speranza e fiducia, segno che la sensibilità sul tema sta cambiando.

La Giornata Nazionale è stata istituita dal MIUR nel 2017. Ogni anno, il 7 febbraio, le scuole sono chiamate a confrontarsi con gli alunni sul tema tra relazioni, emarginazione, condotte violente, social network. A subire più di tutti oggi sono i maschi. Le modalità più diffuse sono gli insulti in chat e sui social, seguiti da minacce dirette e insulti pubblici sui social. “Ribadiamo il nostro impegno a promuovere la cultura del rispetto tra i giovani per tutelare la dignità di ogni persona, la salute psicologica delle studentesse e degli studenti, educando alla responsabilità”, la nota del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

L’indagine è stata condotta su oltre mille studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. ScuolaZoo è la più grande community di studenti in Italia. I dati evidenziano come il fenomeno sia ancora largamente diffuso con conseguenze molto gravi sulla salute mentale delle vittime. La scuola resta il principale luogo di violenza e bullismo, 64%, seguita dai social, 24%, ed ambienti esterni. Dal report si apprende come il 60% degli intervistati ha dichiarato di aver subito almeno un atto di violenza, espressa soprattutto in forma verbale e psicologica seguita da aggressioni fisiche per il 26%, discriminazioni al 22%, cat calling al 17%, molestie sessuali al 9%, adescamento online all’8% e revenge porn al 3%.

Autostima, ansia sociale, isolamento e depressione tra le conseguenze che possono incidere sulla salute mentale degli studenti. Circa la metà, il 48%, ha dichiarato di aver avuto bisogno di sostegno psicologico ma di non averlo ricevuto perché la loro richiesta di aiuto è stata sminuita o ignorata. Proprio la mancanza di ascolto è una delle cause più gravi del malessere vissuto dai più giovani: il 41% per esempio ha raccontato di non esser riuscito a parlarne con nessuno per via di paura, vergogna, sfiducia. Chi ci è riuscito lo ha fatto con la famiglia o con gli amici, solo una piccola percentuale si è rivolta a uno psicologo.

Gli stessi studenti, intervistati, hanno esplicitato alcuni tra gli interventi che considerano più urgenti: l’introduzione di un’ora settimanale di educazione psicologica nelle scuole, l’attivazione di sportelli di ascolto, laboratori interattivi per sensibilizzare su cause e conseguenze della violenza, l’idea di app anonime per segnalare episodi e ricevere supporto in tempo reale. “I ragazzi ci stanno mandando un messaggio chiaro: hanno bisogno di ascolto, supporto e azioni concrete. Non possiamo più rimandare – ha commentato Gabriele Maria Sada, CEO di ScuolaZoo -. Credo sia fondamentale educare i ragazzi a riconoscere i segnali della violenza, e fornire loro strumenti per costruire relazioni sane e rispettose”.

7 Febbraio 2025

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