L'allarme

Terremoti a Santorini: non si sa la causa ma preoccupano i possibili crolli

L'analisi dello scienziato, studioso e divulgatore scientifico Mario Tozzi su La Stampa

Esteri - di Andrea Aversa

6 Febbraio 2025 alle 18:06

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Fonte LaPresse
Fonte LaPresse

Cosa sta accadendo a Santorini? Una delle isole più belle, amate e frequentate della Grecia sta subendo una serie di scosse di terremoto che hanno gettato nel panico la popolazione e causato problemi in termini turistici (anche se siamo un bassissima stagione, ma la paura per una ricaduta del settore c’è). Moltissimi cittadini sono stati evacuati, altri hanno lasciato le loro case. Una spiegazione su ciò che sta avvenendo l’ha fornita lo scienziato e divulgatore scientifico Mario Tozzi su La Stampa.

Perché la serie di terremoti a Santorini

Tozzi ha scritto che il fenomeno sismico che si è verificato si è concentrato sulla zona Nord Est dell’isola, “all’interno di una struttura geologica
che prende il nome di bacino di Anhydros, ricompreso nella zona tettonica che va da Santorini all’isola di Amorgos. Quella struttura è identificata da un gran numero di importanti faglie (spaccature profonde) che si sono già dimostrate capaci di generare terremoti più energetici di questi attuali“. Lo scienziato ha citato il terremoto del 1956, stimato fra 7,2 e 7,8 magnitudo Richter, che si verificò a Nord Est, verso Amorgos.

Terremoti a Santorini: i precedenti

Uno dei disastri relativi a Santorini, storicamente ricordato, è quello del 1650 a.C., quando, “l’isola stessa è letteralmente esplosa e la camera magmatica si è svuotata dopo giorni di terremoti e segni premonitori di ogni tipo. Gli abitanti si erano quasi tutti messi in salvo, tant’è che non si sono ritrovate vittime, ma soltanto il terrificante spettacolo della cittadina di Akrothiri sommersa di ceneri vulcaniche“. Ciò che accadde causò anche uno tsunami giunto fino a Creta, mentre le ceneri volarono persino in Egitto. Queste eruzioni furono determinanti da un punto di vista geologico, storico e culturale.

Terremoti a Santorini: analisi e monitoraggio

Secondo Tozzi ad avere un ruolo fondamentale nella generazione delle scosse sono anche i fluidi profondi, presenti in una regione geologica attiva. Pare che l’origine dei terremoti sia di origine tettonica e non vulcanica. Ad oggi pare che il fenomeno sismico non sia molto preoccupante rispetto ad una violenta esplosione magmatica verso la superficie e l’esterno. Le magnitudo rilevate fino ad ora sono rassicuranti. Lo stato della temperatura e quelle delle fumarole sono utili al monitoraggio del terremoto.

Le placche africana ed europea

Tuttavia per Tozzi, “è impossibile non collegare mentalmente questi sismi con il vulcano e con una sua eventuale riattivazione esplosiva, visto che siamo di fronte a una macchina geologica sempre attiva. Terremoti e vulcani in quel settore del Mediterraneo sono scatenati dalla stessa causa profonda, lo scontro fra la placca africana, a Sud, e quella europea a Nord“. Per lo studioso, “La prima si infila al di sotto della seconda in un processo geologico che prende il nome di subduzione e che la porterà a essere digerita all’interno del mantello terrestre. Questo processo avviene con lo scatenarsi di terremoti anche molto profondi, che segnano il confine della placca, e con la formazione di camere magmatiche e la susseguente eruzione esplosiva di diversi vulcani“.

Le isole Cicladi, le isole Eolie e il Mediterraneo

Le Isole Cicladi sono un territorio vulcanico attivo, rifermento per ciò che può accadere da questo punto di vista in fondo al Mar Egeo. Poco distante un fenomeno simile riguarda le Isole Eolie. Per Tozzi la conformazione del Mediterraneo vi è, “la placca africana che continua a immergersi sotto quella europea scatenando eruzioni vulcaniche, ma i terremoti sono al momento più rari e il ritmo di scorrimento profondo più lento“. In questo contesto eruzioni e terremoti, quindi quelle attività sismiche di ‘spinta’ verso l’alto, rappresentano delle reazioni molto frequenti.

Paura per i possibili crolli causati dai terremoti a Santorini

Per il divulgatore non è possibile fare una previsione accurata di ciò che potrebbe accadere. Quello che è chiaro è un augurio finale: che la cementificazione dell’isola, l’aver costruito tanto su Santorini, non abbia reso debole quel territorio. Che l’abusivismo non abbia scalzato la sicurezza. Perché se c’è la certezza che al di sotto o al di sopra di una particolare magnitudo, generata da una scossa di terremoto, non si scatenino disastri, non è altrettanto provato che ciò non possa causare il crollo di case, abitazioni, edifici, alberghi, uffici, locali, aziende.

6 Febbraio 2025

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