Paura sull'isola
Cosa sta succedendo a Santorini, i terromoti e lo sciame sismico sull’isola greca: turisti e residenti in fuga

L’isola greca di Santorini da venerdì 31 gennaio è alle prese con un intenso sciame sismico sottomarino, con oltre 200 scosse rilevate dai sismografi dell’Istituto di Geodinamica dell’Osservatorio Nazionale di Atene, le più intense fino a 4.6 di magnitudo.
Uno sciame iniziato in realtà lo scorso 24 gennaio ma che si è intensificato a partire da venerdì scorso, tanto da spingere il governo di Atene e le autorità locali a prendere misure precauzionali straordinarie e prepararsi all’eventualità di un terremoto più forte. Ipotesi non esclusa da Efthymios Lekkas, presidente dell’Organizzazione per la pianificazione e la protezione dai terremoti: parlando sulla tv pubblica ERT Lekkas ha però sottolineato che c’è “una bassa probabilità di un terremoto di magnitudo 5,5 sulla scala Richter” e che “in nessun caso” potrebbe verificarsi un terremoto di magnitudo superiore a 6.
A Santorini, una delle mete turistiche più gettonate tra le isole greche, si vivono giorni di paura. Le autorità hanno chiuso per precauzione le scuole e vietato eventi pubblici al chiuso, oltre ad aver raccomandato ai residenti di non guidare nei pressi delle scogliere. Ma da domenica sull’isola sono presenti anche squadre speciali dei vigili del fuoco, che hanno portato droni, un’unità cinofila specializzata nell’individuare le persone sotto le macerie (nel caso in cui dovesse servire) e allestito tende in parcheggi e campi sportivi fuori dalla città di Fira, pronte ad accogliere gli sfollati in caso di evacuazione.
Molti residenti dell’isola hanno trascorso la notte all’aperto, dormendo nelle proprie auto o nei rifiuti predisposti dalle autorità, ma altri hanno scelto di lasciare l’isola su traghetti e aerei: su richiesta del ministero greco della Crisi Climatica e della Protezione Civile la compagnia di bandiera ellenica Aegean ha previsto l’aggiunta di due voli supplementari tra Atene e Santorini per facilitare lo spostamento di residenti e visitatori intenzionati a lasciare l’isola.
In questa fase di bassa stagione i turisti sull’isola, grande come Manhattan e che viene visitata ogni anno da circa tre milioni di persone, sono pochi: i residenti invece sono 15mila, di cui circa 200 italiani.
Antonis Iliopoulos, proprietario di tre hotel e presidente dell’Associazione degli albergatori di Santorini, ha dichiarato al quotidiano greco Kathimerini che da domenicac’è stata una “forte tendenza” da parte di visitatori e lavoratori a lasciare l’isola. “Ci sono persone che hanno paura, è comprensibile. Chi non ha obblighi immediati se ne va. Se ne vanno soprattutto i lavoratori edili stranieri e alcuni dei pochi turisti che abbiamo sull’isola, turisti che approfittano dei pacchetti invernali a basso costo”, ha spiegato

Già in passato Santorini ha avuto a che fare con le conseguenze disastrose dei terremoti. L’isola ha origine vulcanica e ha un vulcano inattivo, oltre a trovarsi in una zona a rischio sismico: il sisma più grave che ha colpito il territorio delle Cicladi nel Mar Egeo è avvenuto nel 1956, un terremoto di magnitudo 7.1 che causò la morte di 56 persone e la distruzione di circa un terzo degli edifici sull’isola.