L'inchiesta della DDA di Trento
Renè Benko arrestato in Austria per il crac del gruppo Signa, il miliardario è indagato in Italia

Oltre un mese dopo il mandato di cattura europeo emesso dalla Procura distrettuale di Trento, il magnate del settore immobiliare René Benko, fondatore del gruppo Signa, collassato poco meno di un anno fa in un incredibile crac finanziario da 50 miliardi di euro, è finito in manette.
Come riferisce il quotidiano austriaco Kronen Zeitung, Benko è stato arrestato su ordine delle autorità austriache nella sua villa ad Innsbruck. Il miliardario tirolese, 47 anni, è indagato in quattro Paesi per il crac del suo gruppo immobiliare: in Italia era stata la procura generale di Trento a chiederne l’arresto, rifiutato però dalle autorità austriache ed in particolare dal tribunale regionale di Innsbruck, che a metà dicembre si era opposto alla richiesta di estradizione italiana. Benko era così rimasto indagato a piede libero in Austria, dove era indagato per truffa e insolvenza.
L’arresto di Benko in Austria
La richiesta di arresto in Austria, scrive Kronen Zeitung, arriva per il rischio di inquinamento delle prove e reiterazione del reato da parte del magnate.
Benko è stato arrestato su ordine della Procura anti-corruzione di Viennacon l’accusa di associazione a delinquere: avrebbe falsificato una fattura e tentato di nascondere i suoi beni.
Ma l’imprenditore è finito in manette anche per il sospetto di aver ‘deviato’ parte della massa fallimentare. In Austria, ricorda l’Ansa, sono in corso diversi procedimenti con vari filoni contro il 47enne. L’ultimo riguarda il presunto “utilizzo a scopi personali” di oltre un milione di euro di fondi Covid per il suo albergo di lusso Chalet N a Lech am Arlberg. La Wksta sta facendo luce sul ruolo nel mega-crac del suo impero Signa. In Germania, invece, si sono attivate già la scorsa primavera le Procure di Berlino e Monaco, tra l’altro per l’insolvenza del famoso e storico centro commerciale KaDeWe.
Le accuse contro Benko in Italia
La Dda della procura di Trento contesta all’imprenditore di essere “uno dei promotori” di una associazione per delinquere, “rappresentato in Italia e strettamente coordinato e collegato con Peter Heinz Hager, indicando a quest’ultimo come ottenere le autorizzazioni sulle speculazioni da realizzare, impartendo ordini sull’esecuzione dello stato dei lavori conseguenti alle autorizzazioni, aggiornato da Hager sull’evolvere dei rapporti con il mondo istituzionale”.
Benko compare assieme a 77 indagati, tra cui sindaci, politici, imprenditori, professionisti, funzionari pubblici, un giornalista e un ex alto ufficiale dei carabinieri, nel fascicolo investigativo della Dda di Trento che indaga su appalti addomesticati.