Il Presidente eletto
Perché Trump vuole annettere la Groenlandia agli USA, senza escludere l’uso dell’esercito: “Deve succedere”
L'isola ricca di metalli rari e materie prime, con lo scioglimento dei ghiacci anche più facili da estrarre. Fa parte de Regno di Danimarca. "Non è in vendita". Il viaggio di Donald Jr
Esteri - di Redazione Web
Non ha del tutto escluso un intervento militare, Donald Trump, per annettere la Groenlandia al territorio degli USA. È un vecchio pallino del Presidente eletto degli Stati Uniti che entrerà in carica il prossimo 20 gennaio e che ieri ha tenuto un punto stampa nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, mentre il figlio Donald jr sbarcava sull’isola che fa parte del Regno di Danimarca suscitando reazioni.
“Non posso dare assicurazioni in questo senso”, ha detto Trump ai giornalisti. Ha aggiunto di “non potersi impegnare” in questo momento. “Può darsi che dovrò fare qualcosa in futuro”. Aveva già espresso questo suo proposito nel 2019, quando era alla Casa Bianca nel suo primo mandato da Presidente. Le nuove dichiarazioni arrivano mentre Trump, dopo le dimissioni del premier Justin Trudeau, ha lanciato la suggestione del Canada come nuovo Stato degli USA.
Sul social ha parlato dell’annessione della Groenlandia come “una cosa che deve accadere”. E non ha escluso l’uso della forza militare per Groenlandia come per Panama. “Non posso dare assicurazioni su nessuna delle due questioni” ha risposto aggiungendo subito dopo: “Ma posso dire questo: ne abbiamo bisogno per la sicurezza economica. Il Canale di Panama è stato costruito per i nostri militari. Non ho intenzione di impegnarmi su questo adesso, potrebbe darsi che dovrò fare qualcosa”.
Cos’è la Groenlandia
La Groenlandia fa parte del Regno di Danimarca, circa 45mila abitanti in gran parte concentrati nella capitale Nuuk. La maggioranza dei suoi abitanti sono di etnia Inuit, dediti ad attività all’aperto come caccia e pesca, attentissimi a preservare il loro territorio dallo sfruttamento massivo. È il 12esimo stato al mondo per estensione. Un territorio enorme e ricco nel suolo e nel sottosuolo di metalli rari, materie prime fondamentali per realizzare componenti tecnologiche.
Sull’isola si trovano giacimenti di oro, argento, rame, uranio e di potenziali riserve petrolifere nella piattaforma offshore. Si trovano molibdeno e terbio. Il quotidiano The Economist ha avanzato una chiave di lettura che chiama in causa il cambiamento climatico: con l’aumento delle temperature anche alle latitudini artiche, lo scioglimento dei ghiacci renderò più facile raggiungere gli strati sottostanti di suolo e sottosuolo ed estrarre metalli preziosi. “Nessuno pensa che le riserve della Groenlandia siano grandi abbastanza da renderla l’Arabia Saudita del nickel o del titanio”, ha scritto in un editoriale il New York Times.
Le reazioni in Groenlandia
La sfida di questi anni è con il grande rivale economico e geopolitico: la Cina. La corsa alle materie prime, allo spazio, i duelli sugli scenari di crisi e di guerra. Trump aveva dichiarato in passato che “per l’obiettivo della libertà e della sicurezza nazionale nel mondo, gli Stati Uniti ritengono che la proprietà ed il controllo della Groenlandia sono un’assoluta necessità“.
“L’accoglienza è stata ottima. Loro e il mondo libero hanno bisogno di sicurezza, protezione, forza e pace! Questo è un accordo che deve realizzarsi. Rendere la Groenlandia di nuovo grande!”, ha scritto il tycoon sul suo social Truth dopo l’arrivo sull’isola del figlio Donald jr. “La Groenlandia appartiene ai groenlandesi e non è in vendita“, ha dichiarato la premier danese Mette Frederiksen.