Il caso in Sardegna

La giudice che ha inguaiato Todde è la sorella dell’ex senatore “calendiano” Giuseppe Cucca

Ora, ditemi la verità: siamo sicuri sicuri, sicuri dell’indipendenza assoluta di questi giudici? È lecito dubitarne? Non sarebbe stato ragionevole se si fossero astenuti? Del resto era già successo a Genova. E in quell’occasione né il Pd né i 5 Stelle ebbero niente da dire

Politica - di Piero Sansonetti

8 Gennaio 2025 alle 14:00

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La giudice che ha inguaiato Todde è la sorella dell’ex senatore “calendiano” Giuseppe Cucca

I magistrati di solito dichiarano sacra la propria indipendenza e si scagliano furenti contro chiunque sospettano che voglia minacciarla. Spesso accusano la politica di essere pericolosa per la loro indipendenza. Però non si capisce bene nei confronti di chi rivendichino l’indipendenza. Talvolta – sarò malizioso ma non riesco a non pensarlo – viene il dubbio che loro per indipendenza intendano assoluta discrezionalità. Cioè diritto a muoversi a loro piacimento e ad usare con spavalderia i loro poteri per indagare, mettere alla gogna o arrestare senza dover dar conto a nessuno. Diciamo che confondono l’indipendenza col potere assoluto. E l’indipendenza? Beh, quella non sempre è assicurata.

Prendiamo il caso di Alessandra Todde, l’esponente dei 5 Stelle dichiarata decaduta dall’incarico di Presidente della Sardegna che le era stato conferito dagli elettori. Chi l’ha dichiarata decaduta? Un collegio di giudici la cui presidente è la sorella di un ex senatore del Pd, passato poi a Italia Viva e infine ad Azione, della quale è il leader sardo. Voi sapete che sia Italia Viva che Azione sono partiti che non sono mai stati teneri coi 5 Stelle. E forse sapete anche che Azione, guidata da questo ex senatore Giuseppe Cucca, partecipò alle elezioni sostenendo un candidato che si opponeva alla Todde (Renato Soru). Un altro componente del severo collegio, invece, è il padre di un giovane che si presentò anche lui, come la Todde, alle elezioni regionali, ma candidandosi nello schieramento di centrodestra, opposto a quello della Todde. La notizia l’ha scritta l’altro giorno Marco Travaglio sul Fatto, ed è verificata.

Ora, ditemi la verità: siamo sicuri sicuri, sicuri dell’indipendenza assoluta di questi giudici? È lecito dubitarne? Non sarebbe stato ragionevole se si fossero astenuti? Possiamo sospettare che la decisione di fare decadere la Todde sia stata gradita al fratello della presidente e al figlio del componente del collegio? Del resto era già successo a Genova. La Gip che rifiutò la scarcerazione di Giovanni Toti era la figlia di una attivista, molto nota, del Pd. E in quell’occasione né il Pd né i 5 Stelle ebbero niente da dire. Quousque tandem, Csm, abutere patientia nostra?

8 Gennaio 2025

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