Addio al Dis
Belloni dopo le dimissioni da capo dei servizi segreti: “Tajani e Mantovano? Non si può piacere a tutti”
Le dichiarazioni al Corriere sulla notizia a sorpresa. "Gli ultimi mesi di mandato sarebbero stati un vero e proprio stillicidio". Nessuna conferma su un ruolo in Commissione Europea
News - di Redazione Web
Elisabetta Belloni ha rilasciato delle dichiarazioni a Il Corriere della Sera, le prime dopo la notizia delle sue dimissioni dal vertice dei servizi segreti, il Dis che ha diretto dal 2021. “Gli ultimi mesi di mandato sarebbero stati un vero e proprio stillicidio”, uno dei virgolettati che compaiono nell’articolo. Non ha confermato le voci che la vorrebbero nella Commissione Europea guidata da Ursula von der Leyen.
“Una cosa ci tengo a dirla ed è l’unico motivo che mi fa rompere il riserbo che mi sono imposta in tutti questi mesi: non vado via sbattendo la porta”. Ha 66 anni, ha collaborato al governo Berlusconi II e al governo Renzi, è stata segretaria generale del ministero degli Esteri, cioè il ruolo diplomatico più importante dell’ordinamento italiano tra il 2016 e il 2021 con i ministri Gentiloni, Moavero Milanesi e Di Maio. È stata anche “sherpa” per il G7 e il G20 del 2024 mentre l’Italia deteneva l’incarico di presidenza di turno del G7.
- Chi è Elisabetta Belloni: da sempre al potere a prescindere dalla maggioranza di governo
- Perché Elisabetta Belloni si è dimessa dai servizi segreti: la lite con Meloni, i rapporti tesi con Tajani e Mantovano
- Elisabetta Belloni lascia il vertice dei servizi segreti: le dimissioni a sorpresa della direttrice del DIS
- Belloni al posto di Fitto e successione di Zaia: è scontro totale nella maggioranza
Belloni ha presentato le dimissioni a dicembre, il suo incarico finirà il 15 gennaio. “Sarei tornata sulla graticola”, ha commentato lei che è stata più volte coinvolta negli avvicendamenti della politica in questi ultimi anni: dalla Presidenza del Consiglio a quella della Repubblica al ministero per il PNRR. A proposito dei rapporti con il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani e con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha commentato: “Io sono un funzionario dello Stato, faccio il mio lavoro e non è obbligatorio piacere a tutti o andare d’accordo con tutti. Purché questo non metta in discussione i risultati, come infatti non è avvenuto”.
“Però a maggio scade il mio mandato, quando ho avvertito che già cominciavano a circolare voci sul mio futuro e soprattutto sul mio successore ho ritenuto fosse arrivato il momento di lasciare. E ne ho parlato con i miei interlocutori istituzionali, prima fra tutti la premier Giorgia Meloni e il sottosegretario Mantovano. È con loro che, sin dagli inizi di dicembre, abbiamo tracciato la strada per una transizione tranquilla e senza scossoni”.