A un passo dalla crisi
Rischio “shutdown” negli Usa, torna l’incubo del caos: Trump boccia l’accordo bipartisan (su imput di Musk)
Esteri - di Carmine Di Niro
Ma chi è che comanda tra Donald Trump e Elon Musk? I ruoli del residente eletto e del “presidente-ombra” degli Stati Uniti sono sempre più vaghi, l’influenza del secondo, uomo più ricco del pianeta, Ceo di Tesla e X, principale finanziatore della campagna presidenziale dei Repubblica, sul primo, sta diventando a tratti preoccupante.
L’ultima dimostrazione è arrivante nelle scorse, quando Musk sul “suo” X ha messo in moto una clamorosa campagna di pressione sui parlamentari Repubblicani e sullo stesso Trump per spingere il GOP e il presidente eletto a non approvare l’accordo con i Democratici per evitare lo “shutdown”.
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Cos’è lo “shutdown”
Per “shutdown”, da tradurre letteralmente come “spegnimento”, si intende la sospensione di tutte le attività non essenziali del governo federale: in sostanza tutto il settore pubblico federale che non è polizia, vigili del fuoco, gestione del traffico aereo e delle infrastrutture di base deve fermare ogni attività lasciando a casa i dipendenti
Una circostanza, già capitata più volte nel recente passato, l’ultima tra il 2018 e il 2019 e per la durata di be 35 giorni, che comporta conseguenze gravissime: l’esempio è proprio quello dell’ultimo “shutdown”, quando circa 800mila dei 2 milioni di impiegati federali erano rimasti temporaneamente senza lavoro o senza stipendio.
L’accordo saltato per evitare lo “shutdown”
Per evitare questa circostanza nei giorni scorsi si era arrivati ad un accordo tra i parlamentari Democratici e Repubblicani, che andava approvato entro venerdì 20 dicembre. L’intesa prevedeva una legge di spesa provvisoria che punta a mantenere il governo finanziato fino a metà marzo, fornendo contemporaneamente oltre 100 miliardi di dollari in aiuti per disastri naturali e agricoltura.
In particolare l’intesa, frutto di un negoziato di settimane tra maggioranza e opposizione al Congresso, prevede 886 miliardi di spesa per la difesa e 704 miliardi in altri settori.
Il ruolo di Musk
Contro l’accordo, vicino alla conclusione, sono però iniziati ad arrivare una serie di post su X di Elon Musk, che ha scatenato il suo account da 207 milioni di followers per fare pressione sui parlamentari Repubblicani e spingerli a non accettare l’intesa.
“Qualsiasi membro della Camera o del Senato che voti per questo vergognoso disegno di legge sulla spesa pubblica merita di non essere rieletto tra 2 anni!”, è stato uno dei messaggi di Musk, messaggio che suona quasi come una minaccia.
Di fronte a questa campagna social è quindi intervenuto Donald Trump, che fino a quel momento non aveva preso una posizione pubblica sul tema. Il tycoon ha “obbedito” alle direttive del miliardario sudafricano, bocciando l’accordo anti-shutdown: “Dovremmo approvare una legge di spesa semplificata”, ha dichiarato Trump in una dichiarazione ufficiale pubblicata sul suo social Truth. “L’unico modo per farlo è con una legge di finanziamento temporanea senza regali ai democratici, combinata con un aumento del tetto del debito”, ha aggiunto ancora il presidente eletto.