Due morti per l'operazione

Esplode un monopattino a Mosca: morto il generale delle armi chimiche, l’Ucraina rivendica l’eliminazione di Igor Kirillov

Kirillov era stato condannato ieri in contumacia da un tribunale ucraino, anche USA e Regno Unito avevano spiccato sanzioni nei suoi confronti con l'accusa di averle utilizzate nella guerra contro Kiev

Esteri - di Redazione Web

17 Dicembre 2024 alle 10:03

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FILE – Maj. Gen. Igor Kirillov, the chief of the Russian military’s radiation, chemical and biological protection unit, attends a briefing in Kubinka Patriot park, outside Moscow, Russia, on June 22, 2018. (AP Photo, File)
FILE – Maj. Gen. Igor Kirillov, the chief of the Russian military’s radiation, chemical and biological protection unit, attends a briefing in Kubinka Patriot park, outside Moscow, Russia, on June 22, 2018. (AP Photo, File)

Era stato da poco sanzionato e appena condannato, accusato di aver utilizzato armi chimiche in Ucraina. Perché Igor Kirillov era a capo dell’unità dell’esercito russo che si occupa delle armi chimiche. Stava passando in strada quando una carica esplosiva piazzata su un monopattino elettrico è saltata. È morto lui ed è morta un’altra persona, potrebbe trattarsi del suo assistente personale. È successo a Mosca, a qualche chilometro dal centro della capitale della Russia. I servizi di sicurezza ucraini hanno già rivendicato la responsabilità dell’azione.

L’operazione ha colpito nel cuore della città, su viale Ryazansky. Sui social hanno preso a circolare alcune immagini del luogo dell’esplosione, con l’entrata di un edificio residenziale annerita e due persone a terra. A fornire la ricostruzione del monopattino esploso il Comitato Investigativo Russo, l’agenzia della polizia russa che si occupa delle indagini. “La detonazione avrebbe potuto essere effettuata a distanza. Presumibilmente, l’attentatore o il suo complice non potevano nemmeno trovarsi nel raggio visivo, ma avrebbero potuto avere accesso alla telecamera d’ingresso, come hanno fatto molti residenti del complesso residenziale”.

Chi era Igor Kirillov

Kirillov aveva 54 anni, ricopriva la carica di capo dell’unità di Difesa radiologica, chimica e biologica delle forze armate russe dal 2017. Ha preso parte alla creazione e all’adozione del sistema lanciafiamme pesante TOS-2 “Tosochka“. I media russi scrivono che aveva “preso parte anche alla lotta contro la pandemia di coronavirus (COVID-19). Era nell’elenco delle sanzioni per aver partecipato all’SVO. La sua morte non è stata confermata ufficialmente, ma lo riportano i canali che ricevono informazioni dalle forze di sicurezza (112, Shot, Mash)”.

Le accuse a Kirillov

Nei suoi confronti sia Stati Uniti che Regno Unito e Canada avevano spiccato delle sanzioni. Era accusato in particolare di aver utilizzato granate equipaggiate con sostanze irritanti vietate dalle convenzioni internazionali, di aver equipaggiato droni con munizioni dotate di armi chimiche che attaccano occhi e mucose e dell’uso della cloropicrina. Soltanto ieri era stato condannato in contumacia da un tribunale ucraino perché ritenuto “responsabile dell’uso massiccio di armi chimiche proibite” nel conflitto. A marzo 2022, ad appena un mese dall’invasione dell’Ucraina, in una presentazione al ministero della Difesa aveva illustrato come i laboratori del Pentagono in Ucraina stessero sviluppando progetti per diffondere armi biologiche in Russia utilizzando pipistrelli e uccelli.

“Igor Kirillov ha sistematicamente denunciato per molti anni i crimini degli anglosassoni, con i fatti alla mano: le provocazioni della Nato con armi chimiche in Siria, le manipolazioni del Regno Unito con sostanze chimiche proibite e le provocazioni a Salisbury e Amesbury, le attività letali dei biolaboratori americani in Ucraina e molto altro. Ha lavorato senza paura. Non si è nascosto dietro alle persone”, ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

17 Dicembre 2024

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