Dopo la morte di Pillitteri
Craxi e i socialisti furono perseguitati, va cancellata l’ingiustizia con la quale furono trattati: basta odio
Possibile che quasi un quarto di secolo dopo la morte di Bettino Craxi il mondo politico e intellettuale italiano non sia in grado di dire: il Psi e Craxi diedero molto all’Italia, l’Italia è stata ingiusta, infinitamente ingiusta con Craxi e il suo partito?
Politica - di Piero Sansonetti
L’altro giorno è morto Paolo Pillitteri. È stato un sindaco di Milano da tutti considerato un ottimo sindaco. Ha guidato una giunta di sinistra formata da socialisti e comunisti. Ai tempi della Prima repubblica, e della Milano craxiana. È stato perseguitato, come un numero eccezionale di dirigenti socialisti, all’inizio degli anni novanta, dalla procura di Milano. Che partì da lì per radere al suolo la Prima repubblica. Cioè il periodo migliore vissuto dall’Italia dai tempi dei tempi.
Ancora all’inizio di questo secolo a Paolo Pillitteri, che era il marito della sorella di Bettino Craxi, la Procura di Milano vietò di partecipare al funerale di suo cognato. Dando una prova rara di scarsa umanità. Paolo Pillitteri ha reagito sempre con grande dignità, e anche con ironia, alle persecuzioni. Era un uomo probo, un politico di razza, un intellettuale acuto. Una personalità molto forte. Lo ha ricordato l’altro giorno su questo giornale Bobo Craxi. Possibile che quasi un quarto di secolo dopo la morte di Bettino Craxi il mondo politico e intellettuale italiano non sia in grado di dire: il Psi e Craxi diedero molto all’Italia, l’Italia è stata ingiusta, infinitamente ingiusta con Craxi e il suo partito?
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Craxi era uno statista. È morto in esilio. Abbandonato da tutti. Personalmente avrei tante critiche politiche da fargli, ma come faccio a esprimerle se prima non si cancella l’ingiustizia con la quale è stato trattato? Al suo funerale, a Tunisi, il vescovo lesse quel meraviglioso passo del Vangelo che dice così: “beati i perseguitati dalla giustizia…”. Non siamo ancora capaci di ripetere quel versetto e di riconoscere che Craxi fu perseguitato? Non ricostruiremo mai una politica con la “P” maiuscola se non compiamo questo passo.