Il trasferimento in Sicilia

Rinascita Scott trasloca, è inagibile l’aula bunker costata 5 milioni

Costruita a tempo record e inaugurata in pompa magna, costata 5mln, è ora inagibile per un acquazzone che ha causato anche il crollo di alcune parti. Così il maxi processo saluta Lamezia Terme e finisce a Catania

Giustizia - di Paolo Comi

6 Dicembre 2024 alle 13:00

Condividi l'articolo

Rinascita Scott trasloca, è inagibile l’aula bunker costata 5 milioni

L’appello del processo “Rinascita Scott”, la più grande inchiesta contro l’ndrangheta come disse l’allora procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, non si celebrerà in Calabria ma in Sicilia, per l’esattezza a Catania. Prima udienza il prossimo mese di febbraio. Motivo? La maxi aula bunker di Lamezia Terme dove si è celebrato il primo grado è stata dichiarata “inagibile” nelle scorse settimane a causa di un acquazzone che l’ha completamente allagata, determinando anche il crollo di alcune parti.

Costruita a tempi di record in solo cinque mesi ed inaugurata in pompa magna a febbraio del 2021, proprio per permettere di celebrare il processo, è ora invasa dal fango lasciato dall’acqua che ne ha compromesso in maniera irreparabile tutti gli impianti, ad iniziare da quelli audio e video. Costata circa 5 milioni di euro di soldi pubblici, frutto di una convenzione fra il Ministero della giustizia ed il Commissario all’emergenza Covid Domenico Arcuri, l’aula bunker di Lamezia Terme è grande 3.300 metri quadrati, ha una lunghezza di 103 metri e una larghezza di 34, con una capienza nell’ordine del migliaio di persone. Unica in Italia, prima che l’acqua distruggesse tutto, a permettere ben 150 videocollegamenti in contemporanea.

L’aula bunker di Lamezia Terme è diventata al tempo stesso un luogo fisico ma anche simbolico della sfida dello Stato alle cosche e dell’impegno delle istituzioni nella lotta alla criminalità organizzata”, scrissero i giornali il giorno dell’inaugurazione. “Questa aula bunker è un segnale di presenza dello Stato in Calabria, perché deve essere chiaro che i processi di ndrangheta, si celebrano in questa terra”, dichiarò l’allora ministro della Giustizia Alfonso Bonafede nel corso di un suo sopralluogo nell’aula bunker. Per il presidente della Corte d’appello di Catanzaro Domenico Introcaso l’allestimento dell’aula bunker a Lamezia Terme rappresentava un “messaggio di democrazia e di forza dello Stato nel territorio, capace di realizzare una struttura senza necessità di emigrare e con il fine di creare un rapporto stretto, locale tra comunità e processo”.

Il più entusiasta di tutti, ovviamente, era stato Gratteri che aveva dato un impulso decisivo alla realizzazione dell’aula bunker, come dissero i suoi supporter, “muovendo mare e monti” per ottenere un risultato sicuramente storico per la Calabria. “È importante – raccontò Gratteri, ora procuratore di Napoliche il processo ‘Rinascita Scott’ si svolga qui, per dimostrare che i calabresi non sono il popolo delle incompiute. Che quando ci si siede attorno a un tavolo e si è tutti dalla stessa parte è possibile realizzare delle opere complete con grande efficienza. Dobbiamo dimostrare di essere quelli che siamo: efficienti. Ed è anche un segnale per la gente: può fidarsi di noi”. Peccato che è stato sufficiente un acquazzone per portare via tutte le speranze dei calabresi. Chissà se la Corte dei Conti aprirà adesso una inchiesta per capire come sono stati effettuati i lavori.

6 Dicembre 2024

Condividi l'articolo