L'inchiesta della DDA

‘Ndrangheta a Brescia, tra i 25 arrestati anche suor Anna Donelli: “intermediaria” tra clan e detenuti

Cronaca - di Redazione

5 Dicembre 2024 alle 11:27

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‘Ndrangheta a Brescia, tra i 25 arrestati anche suor Anna Donelli: “intermediaria” tra clan e detenuti

C’è anche una suora, secondo gli inquirenti “a disposizione del sodalizio per garantire il collegamento con i sodali detenuti in carcere”, tra le persone raggiunte da misura cautelare nell’operazione contro la ‘ndrangheta a Brescia scattata alle prime luci del mattino di giovedì 5 dicembre.

Gli investigatori della Polizia di Stato e i militari della Guardia di Finanza, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Brescia, hanno eseguito 25 misure cautelari e il sequestro preventivo di beni per oltre 1,8 milioni di euro nell’ambito di una inchiesta su una associazione mafiosa di matrice ‘ndranghetista operativa nel territorio bresciano.

Una suora tra gli arrestati

Tra gli arrestati, scrive l’Ansa, vi sono l’ex consigliere comunale di Brescia in quota Fratelli d’Italia Giovanni Acri, finito ai domiciliari, e una religiosa, suor Anna Donelli, ritenuta “a disposizione del sodalizio per garantire il collegamento con i sodali detenuti in carcere” agendo come intermediario “approfittando dell’incarico spirituale che le consentiva di avere libero accesso alle strutture penitenziarie”.

Per gli inquirenti invece Acri si sarebbe messo a disposizione del gruppo ‘ndranghetista guidato dai Tripodi nella veste di medico quale è “anche in occasione di ferimenti degli appartenenti al sodalizio e dei loro complici durante l`esecuzione di reati”.

Agli arresti domiciliari anche Mauro Galeazzi, ex esponente della Lega nel Comune di Castel Mella, nel Bresciano, arrestato in passato per tangenti e poi a scarcerato e assolto.

Le accuse e la cosca Tripodi

Il gruppo è accusato a vario titolo di diversi reati tra cui estorsione, traffico di armi e droga, ricettazione, usura, reati tributari e riciclaggio.

Secondo le indagini, i coinvolti avrebbero favorito la cosca calabrese Tripodi, “sia al fine di conseguire vantaggi patrimoniali illeciti che di mantenere e rafforzare la capacità operativa del sodalizio e la fama criminale del gruppo criminoso”.

In particolare Galeazzi si sarebbe rivolto Stefano Terzo Tripodi che gli avrebbe proposto “da candidato sindaco al Comune di Castel Mella, di procurargli voti in cambio dell’ottenimento di appalti pubblici in occasione delle consultazioni comunali di Castel Mella del mese di ottobre 2021″.

di: Redazione - 5 Dicembre 2024

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