Gli appelli alla liberazione
Boualem Sansal sparito nelle carceri dell’Algeria, lo scrittore candidato al Nobel arrestato per le tensioni nel Sahara Occidentale
Nessuna traccia per giorni dello scrittore anti fondamentalista e anti governativo, oggi l'incontro con un procuratore. Algeria nella lista dei "Paesi Sicuri" del governo Meloni
Cultura - di Redazione Web
Non si è saputo niente per giorni di Boualem Sansal, scrittore franco-algerino di fama mondiale. È stato arrestato lo scorso 16 novembre e da allora non si avevano sue notizie. Il suo avvocato François Zimeray ha dichiarato alla radio francese RTL che oggi il suo assistito “vedrà un procuratore”. Il legale ha comunque ammesso di non avere “nessuna notizia precisa”. L’arresto era stato confermato dall’agenzia governativa algerina APS. Alcuni Premi Nobel per la Letteratura hanno lanciato un appello per l’“immediata liberazione”. Lui stesso era stato candidato al Nobel nel 2014.
“Finora – ha aggiunto il legale – non ha avuto accesso a una difesa. Un avvocato gli dovrebbe essere assegnato dal procuratore di Algeri, con il quale ho parlato ieri. È molto importante che venga difeso da un avvocato algerino e se possibile un avvocato di sua scelta” affinché abbia “un processo equo“. L’episodio giunge in un momento di tensione diplomatica fra Parigi e Algeri dopo l’appoggio della Francia al piano di autonomia marocchino per il territorio conteso del Sahara occidentale.
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Chi è Boualem Sansal
Sansal è noto per le sue posizioni anti fondamentaliste e anti governative, “noto per il suo coraggio e il suo impegno, è sempre stato una voce critica contro l’oppressione, l’ingiustizia e il totalitarismo islamico” come si legge nella descrizione allegata all’appello pubblicato sul quotidiano belga Le Point. È nato nel 1949 in Algeria e vive a Boumerdès, vicino alla capitale. È stato alto funzionario del ministero dell’Industria algerino fino al 2003 (incarico da cui fu allontanato per i suoi scritti e le sue prese di posizione politica), ha vinto il Prix du premier Roman e il Prix Tropiques 1999 con il suo primo romanzo Le serment des barbares, il Grand Prix RTL-Lire 2008 con Le Village de l’Allemand, e il Grand Prix du roman 2015 de l’Académie française con 2084. La fine del mondo.
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All’appello per la sua liberazione si sono aggiunti, oltre agli altri scrittori, Annie Ernaux e Jean-Marie Le Clézio (Nobel per la Letteratura rispettivamente nel 2022 e nel 2008) il turco Orhan Pamuk (Nobel 2006) e il nigeriano Wole Soyinka, primo africano insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1986. L’appello – figurano anche i nomi di Salman Rushdie, Roberto Saviano e Giuliano da Empoli – su Le Point è partito dall’iniziativa dello scrittore algerino, Kamel Daoud, vincitore dell’ultima edizione del prestigioso Premio Goncourt ed editorialista del quotidiano. “Chiediamo la liberazione immediata di Boualem Sansal e di tutti gli scrittori imprigionati per le loro idee. Non possiamo rimanere in silenzio. Sono in gioco la libertà, il diritto alla cultura e la vita di noi scrittori presi di mira da questo terrore”.
L’arresto di Boulam Sansal
Preoccupazione espressa anche dalla casa editrice francese Gallimard e da quella italiana Neri Pozza. “Apprendiamo con sgomento e viva preoccupazione la notizia dell’arresto ad Algeri di Boualem Sansal, di cui siamo con grande orgoglio editore italiano. Non si hanno notizie di Boualem Sansal da alcuni giorni”, aveva scritto in una nota l’editore italiano che ha pubblicato i romanzi 2084.La fine del mondo e Il treno di Elingen e il saggio Nel nome di Allah. Origine e storia del totalitarismo islamista.
Stando alle ricostruzioni lo scrittore sarebbe stato arrestato all’aeroporto di Algeri al rientro dalla Francia. Era il 16 novembre. L’agenzia algerina non ha aggiunto altri dettagli. “Lo scrittore – ha riferito l’emittente Europe 1 – è stato descritto come un revisionista e un utile fantoccio della lobby anti algerina in Francia”. Secondo Le Monde, le autorità algerine potrebbero non aver gradito le dichiarazioni rilasciate da Sansal al media francese Frontières, considerato di estrema destra, in cui ribadiva la posizione marocchina secondo cui il territorio del Paese sarebbe stato tagliato durante la colonizzazione francese a favore dell’Algeria. Circa un mese fa il governo Meloni ha aggiornato la lista dei “Paesi Sicuri” per il rimpatrio dei migranti salvati in mare. E tra questi figura anche l’Algeria.