Dalla Sicilia a Roma per l'intervento
Muore dopo la rinoplastica al naso, Margaret Spada aveva 22 anni: lo studio medico scelto su TikTok
Era arrivata da Lentini all'EUR con il fidanzato. Ha sofferto un malore dopo l'anestesia, è morta dopo quattro giorni di agonia. Indagati i titolari dello studio, disposta l'autopsia per chiarire le cause della morte
Cronaca - di Redazione Web
Si chiamava Agata Margaret Spada ed era arrivata a Roma per un intervento di rinoplastica. Voleva rifarsi il naso, avrebbe trovato lo studio su TikTok, si sarebbe sentita male subito dopo la somministrazione dell’anestesia. Ed è morta, lo scorso 7 novembre, a soli 22 anni. Era originaria della provincia di Siracusa. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.
Spada era originaria di Lentini. A Roma era arrivata con il fidanzato dopo aver contattato il chirurgo. Aveva visto un’inserzione pubblicitaria su TikTok. La rinoplastica è un intervento che può correggere la forma del naso, punta e setto compresi. Si fa ricorso all’intervento in casi di problemi di respirazione o per motivi estetici, quando il paziente non è soddisfatto della forma del suo naso.
Spada è morta dopo quattro giorni di agonia. Forse una reazione allergica violenta ha causato il malore fatale. Due gli indagati, padre e figlio, titolari dello studio privato all’Eur. Il centro medico sarebbe stato sprovvisto anche di targhetta esterna o insegna. Il pm Ermnio Amelio ha delegato i carabinieri del Nas per le indagini, le cartelle cliniche e lo studio medico sono stati posti sotto sequestro. Sequestrata anche la cartella clinica all’ospedale Sant’Eugenio, dove la ragazza siciliana era stata portata in gravissime condizioni.
Sul corpo sarà effettuata l’autopsia nei prossimi giorni, all’istituto di medicina legale del Policlinico di Tor Vergata. La salma si trova quindi ancora a Roma. “Per chiarire le cause della morte sarà necessaria l’autopsia – spiega l’avvocato Alessandro Vinci, legale dei familiari della ragazza – Margaret aveva scelto la struttura dove effettuare l’intervento dopo alcune ricerche su internet”.
Andrà chiarita anche la posizione e i titoli del chirurgo oltre alle autorizzazioni del centro estetico. E se la ragazza ha comunicato o era a conoscenza di intolleranze o altre indisposizioni all’intervento. Stando ai primi rilievi dell’indagine, presso la struttura non sarebbe stato trovato alcun documento, cartella clinica o registrazione relativi all’intervento oltre all’attestazione sul consenso informato sottoscritto dalla ragazza. Ma resta ancora tutto da accertare, sono soltanto i primi passi delle indagini sulla tragedia.