Il concession speech
Kamala Harris, il discorso della sconfitta: “Accetto il risultato, è la differenza tra democrazia e tirannia”
"Non disperate, è il momento di rimboccarsi le maniche, organizzarsi e mobilitarsi per il bene della libertà e della giustizia e il futuro che sappiamo di poter costruire insieme". Perché la vicepresidente dem ha perso così nettamente
Esteri - di Redazione Web
Sconfitta nettamente. Altro che testa a testa, altro che fotofinish. Kamala Harris ha perso nettamente contro Donald Trump, eletto di nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America, il 47esimo. Non è bastata Taylor Swfit. “Il risultato di queste elezioni non è quello che volevamo, non è quello per cui abbiamo combattuto, non è quello per cui abbiamo votato. Ma ascoltatemi quando dico: la luce della promessa dell’America brillerà sempre luminosa”, ha dichiarato Kamala Harris nel suo cosiddetto concession speech, il discorso della sconfitta, una consuetudine nata nell’Ottocento che non è prevista dalla legge ma una tradizione nella prassi.
“Il mio cuore oggi è pieno, è pieno di gratitudine per la fiducia che avere riposto in me, pieno di amore per il nostro Paese e pieno di determinazione. So che avete sentimenti contrastanti. Ma dobbiamo accettare il risultato”, ha continuato con la voce incrinata dall’emozione. Ha ringraziato il marito Doug Emhoff, il candidato vicepresidente Tim Walz.
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Kamala Harris ha tenuto il suo discorso alla Howard University di Washington DC, l’università dove ha studiato e da dove ha seguito i risultati elettorali, alle 22:00 italiane di mercoledì sera, in grande ritardo rispetto all’annuncio del risultato delle elezioni. Fischi dal pubblico quando ha detto di aver già telefonato a Trump per complimentarsi. “Quando perdiamo un’elezione, accettiamo i risultati. Questo principio distingue la democrazia dalla monarchia o dalla tirannia”, ha detto spiegando di aver parlato al tycoon di una transizione pacifica al potere, a differenza di quello che successe nel 2020 quando Trump perse le elezioni contro Biden.
“So che avete sentimenti contrastanti. Ma dobbiamo accettare il risultato. Accetto la sconfitta ma non la fine della lotta per la nostra libertà. La lotta per il nostro Paese è un lavoro duro, ma ne vale sempre la pena”. E ancora: “Noi siamo fedeli non a un presidente o a un partito, ma alla Costituzione degli Stati Uniti”. Il discorso è durato una ventina di minuti. Harris, nonostante la sconfitta schiacciante, è apparsa più ottimista del previsto. Ha assicurato che lei con i democratici continuerà la lotta: nelle cabine elettorali, nei tribunali e nelle piazze. Non disperate, è il momento di rimboccarsi le maniche, organizzarsi e mobilitarsi per il bene della libertà e della giustizia e il futuro che sappiamo di poter costruire insieme”.
Perché Kamala Harris ha perso così nettamente contro Donald Trump
Per la CNN gli errori nella corsa di Harris sono stati molteplici. Innanzitutto la discesa in campo come subentrata a Joe Biden, ritiratosi soltanto lo scorso luglio, dopo un mandato da vicepresidente in ombra. E quindi la scelta di discostarsi pochissimo dalle politiche del presidente democratico: in un’intervista due settimane prima del voto aveva detto che “non c’è una singola cosa che mi viene in mente” a proposito di qualcosa di diverso che avrebbe fatto rispetto a Biden.
Non ha aiutato un entourage poco compatto, con dirigenti di Biden confermati nella situazione di emergenza e altri assistenti portati dalla vicepresidente. Non ha colto nel segno la scelta di Tim Walz come vicepresidente invece di Josh Shapiro, governatore della Pennsylvania, tra i sette “Swing State”, da 19 Grandi Elettori. Troppo generica la campagna elettorale, poco affrontati nello specifico temi come immigrazione, tasse, sicurezza, guerre, petrolio.
A niente sono serviti gli endorsement di personaggi noti, da Tylor Swift a Beyoncé a Julia Roberts a Harrison Ford Arnold Schwarzenegger, da Eminem a Julia Roberts. Puntuale la distanza dalla voce e dal sentimento della gente comune. A Kamala Harris era già stato sconsigliato di subentrare a Biden, anche alla luce della sconfitta netta che i dem avevano riportato alle elezioni di midterm del 2022, con la perdita del controllo della Camera.