Ancora "morti bianche"

Chi sono le vittime dell’esplosione alla Toyota di Bologna, Lorenzo e Fabio: lo sciopero e i problemi di sicurezza

Cronaca - di Redazione

24 Ottobre 2024 alle 11:50

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Chi sono le vittime dell’esplosione alla Toyota di Bologna, Lorenzo e Fabio: lo sciopero e i problemi di sicurezza

Vite spezzate sul posto di lavoro, come succede troppo spesso in Italia. Gli ultimi due nomi che si vanno ad aggiungere alla lista delle “morti bianche” sono quelli di Lorenzo Cubello, 37 anni, e Fabio Tosi, 34 anni, morti nell’incidente avvenuto nel pomeriggio di mercoledì 24 ottobre alla Toyota Material Handling di Borgo Panigale, a Bologna.

Nell’impianto alla periferia del capoluogo di proprietà del gigante giapponese si si producono carrelli elevatori, i cosiddetti muletti, che vengono poi venduti in mezzo mondo. Lì, poco dopo le 17 di ieri, si è verificata una spaventosa esplosione che si è sentita a chilometri di distanza dallo stabilimento: una deflagrazione che ha sventrato il capannone provocando anche undici feriti, di cui uno in prognosi riservata e in gravissime condizioni.

Al momento della tragedia in fabbrica erano presenti circa 300 dipendenti degli oltre 800 complessivi impiegati nello stabilimento.

Chi sono le due vittime

Lorenzo Cubello, 37 anni, sarebbe diventato padre tra due mesi, Fabio Tosi aveva 34 anni, entrambi hanno trovato la morte durante un normale turno di lavoro nella fabbrica della città in cui erano cresciuti.

“Erano due bravissime persone. È assurdo morire così…”, raccontano i colleghi fuori dall’impianto di via Persicetana vecchia. “Erano due dei migliori amici, anche io in passato ho lavorato in quel settore… non si può morire così… non chiedetemi altro, non ce la faccio”, aggiunge un altro giovane operaio a Repubblica.

Lo sciopero e la questione sicurezza

Quello di mercoledì pomeriggio non era il primo incidente sul lavoro alla Toyota, anche per questo giovedì mattina era già previsto a inizio turno uno sciopero di due ore indetto dai sindacati proprio sul tema della sicurezza.

“Questa — spiega Gian Pietro Montanari della Fiom-Cgil — non è l’azienda peggiore del mondo, però bisogna accertare se c’era manutenzione o no. Scioperi c’erano stati anche in passato, l’ultimo per alcuni nuovi strumenti su cui i lavoratori chiedevano il collaudo. In passato c’era stato anche un incendio nel reparto verniciatura”.

di: Redazione - 24 Ottobre 2024

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