La vittima

Chi era Emanuele Tufano, 15enne ucciso in corso Umberto I a Napoli: gli spari nel cuore della notte

Cronaca - di Redazione

24 Ottobre 2024 alle 10:41

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Chi era Emanuele Tufano, 15enne ucciso in corso Umberto I a Napoli: gli spari nel cuore della notte

Si chiamava Emanuele Tufano il 15enne vittima di una sparatoria avvenuta nella notte tra mercoledì e giovedì 24 ottobre a Napoli, in via Carminiello al Mercato, all’angolo della centralissima corso Umberto I.

Il giovane, nato il 9 luglio 2009 e incensurato, originario del rione Sanità di Napoli, è stato ammazzato a colpi d’arma da fuoco. Le indagini sono affidate alla polizia e nello specifico alla Squadra Mobile guidata dal primo dirigente Giovanni Leuci: al vaglio degli inquirenti le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, già sequestrate per consentire delle rapide indagini su quanto accaduto.

Gli spari in corso Umberto I

Secondo quanto riferisce l’Agi, Emanuele era in giro probabilmente a bordo di uno scooter con altri due ragazzi quando in via Carmeniello al Mercato si è iniziato a sparare: qui sarebbero stati esplosi almeno 12 colpi di pistola, forse in un ‘botta e risposta’ tra due persone. Diverse auto nell’area presentano infatti fori nella carrozzeria e colpi di pistola ci sono anche nelle vetrine di diversi negozi.

Da chiarire ancora l’eventuale collegamento con il ferimento di un 17enne che nella notte si è presentato all’ospedale Cto con ferite da colpi di arma da fuoco, insieme a un 14enne con diverse escoriazioni: i tre casi potrebbero essere collegati.

Il ricordo della docente di Emanuele

Rabbia e commozione sono le prime reazioni dopo la morte di Emanuele. Sui social sono comparse anche le parole di una docente del 15enne ucciso nella notte,

Oggi è una brutta giornata. Oggi abbiamo perso un po’ tutti. Oggi sento ancora più forte il peso del lavoro che faccio… Fuori piove ed io mi sento morire. Leggo la notizia ”Napoli,15 enne ucciso a Corso Umberto durante una sparatoria”. Ma lui non era un quindicenne, era un mio alunno. Aveva una famiglia, aveva amici, aveva interessi ma soprattutto sogni, sogni spezzati in una notte di ottobre. Quindi non era un semplice “quindicenne” ma un figlio di questa città che ancora una volta si è dimostrata “croce e delizia”. Da quando ho saputo vedo solo i suoi occhi davanti a me, occhi timidi e belli. Oggi mi chiedo se avessi potuto fare di piú, se la scuola avesse potuto fare di più… Ti chiedo scusa a nome di tutti tesoro mio perché non siamo stati capaci di garantirti un futuro… Buon viaggio piccolo Mio, oggi è veramente una brutta giornata”.

di: Redazione - 24 Ottobre 2024

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