Feriti altri due soldati Unifil
Tiro al Casco Blu, il nuovo sport preferito di Israele: “Immaginate le conseguenze se succedesse nel resto del mondo”
L’ambasciatore dello Stato ebraico all’Unifil: “Andatevene!” Crosetto: “Questi attacchi sono molto gravi”. L’Idf: “Colpiti per errore”
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
Ci hanno preso gusto. Tiro al casco blu. Il nuovo “sport” dell’esercito israeliano. “Questa mattina (ieri, ndr), per la seconda volta nelle ultime 48 ore, il quartier generale dell’Unifil a Naqoura è stato colpito da esplosioni”.
Lo scrive su X la missione Unifil in Libano, confermando che “due peacekeeper sono rimasti feriti dopo due esplosioni avvenute nei pressi di una torre di osservazione. Un peacekeeper ferito è stato portato in un ospedale a Tiro, mentre il secondo è in cura a Naqoura”. Unifil aggiunge che “ieri diversi muri a T nella nostra posizione Onu 1-31, vicino alla Linea blu a Labbouneh, sono caduti quando un carro armato dell’Idf ha colpito il perimetro e i carri armati dell’Idf si sono mossi in prossimità della posizione Onu. Le nostre forze di peacekeeping sono rimaste sul posto e una Forza di reazione rapida dell’Unifil è stata inviata per assistere e rinforzare la posizione”. La missione ricorda che “qualsiasi attacco deliberato alle forze di peacekeeping costituisce una grave violazione del diritto internazionale umanitario e della risoluzione 1701 (2006) del Consiglio di sicurezza” delle Nazioni Unite.
- Israele attacca ancora l’UNIFIL in Libano, feriti due caschi blu e abbattuti muri della base italiana: tensione con l’ONU
- Libano, Israele apre il fuoco contro le basi Unifil italiane. Crosetto: “Né errore né incidente, può essere crimine di guerra”
- Cos’è Unifil, la missione Onu in Libano: i soldati italiani e il fallimento nel disarmare Hezbollah
L’attacco d’Israele alla Missione d’interposizione delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) è «intollerabile e non deve ripetersi». Lo ha detto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, a margine del vertice dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean) a Vientiane, nel Laos. «C’è stata naturalmente una reazione di solidarietà da parte di molti Paesi con i caschi blu che sono rimasti feriti, a Israele è stato detto molto chiaramente che questo incidente è intollerabile e non può ripetersi», ha detto il numero uno del Palazzo di vetro. Durante l’attacco di ieri, nel quale sono rimasti feriti due peacekeeper di nazionalità indonesiana, sono state prese di mira tre postazioni di Unifil nel sud del Libano. Giovedì il fuoco israeliano è tornato a colpire le posizioni della missione Onu, provocando il ferimento di altri due caschi blu dello Sri Lanka.
Le reazioni agli attacchi all’Unifil
“Il diritto internazionale deve essere rispettato da tutti, compreso Israele. Se ha esigenze da rappresentare lo faccia all’Onu, non chiedendo di spostarsi. Nessuno si sposterà mai, siamo in un luogo per difendere la pace e tutelare una decisione dell’Onu sottoscritta – peraltro – da tutti i paesi, compresi Libano e Israele”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, in merito agli attacchi al contingente Unifil in Libano. “Quello tra l’altro – ha ricordato Crosetto – è un pezzo di territorio non soggetto al Libano, è dato alle Nazioni Unite. Preoccupato? Sempre, ora direi arrabbiato, a fronte di colpi arrivati a una base di cui non capiamo la giustificazione militare. Abbiamo chiesto spiegazioni ufficiali, con durezza”. “Non si parla di ritiro delle truppe italiane. Ogni decisione viene presa a livello delle Nazioni Unite e penso che la prossima settimana si troveranno per parlare di questa cosa”, ha poi aggiunto.
“Israele ha attaccato sistematicamente l’Onu, il Segretario generale dell’Onu e le agenzie specializzate dell’Onu come l’Unrwa. Attaccare e ferire, se non addirittura uccidere, dei caschi blu è qualcosa va molto grave”. Lo ha dichiarato un alto funzionario dell’Ue, in vista della riunione dei ministri degli Esteri che si terrà lunedì a Lussemburgo. “Immaginate le conseguenze nel resto del mondo con le migliaia e migliaia di caschi blu dispiegati in tutto il mondo. Non stiamo parlando dei Grandi Laghi o in altre aree dove piccoli gruppi completamente fuori controllo, paramilitari, compiono degli attacchi. Qui stiamo parlando di uno Stato, lo Stato di Israele. Quindi, ovviamente, è uno sviluppo molto serio”, ha ragionato il funzionario con i giornalisti. “Abbiamo sottoposto all’attenzione degli Stati membri una possibile dichiarazione in merito. Vedremo se ci sarà accordo”, ha aggiunto.
Reazioni israeliane? L’ambasciatore dello Stato ebraico all’Onu, Danny Danon, ha “raccomandato” ai peacekeeper di spostarsi più a nord, un invito che suona come una minaccia dopo l’attacco. Il messaggio è chiaro: sgomberate il campo. Siete indesiderati. Fatelo, da vivi…