Il voto per il Consiglio Nazionale
Anche in Austria avanza l’onda nera: l’estrema destra vince le elezioni, FPÖ primo partito, débâcle Popolari
Il rinnovo della camera bassa del Parlamento austriaco. Il partito fondato da ex nazisti intorno al 29%, oltre le aspettative. Si prevedono lunghi negoziati per la formazione di un governo
Esteri - di Redazione Web
Quella che i giornali di mezzo Occidente hanno definito l'”onda nera“, l’avanzata dei partiti di estrema destra negli ultimi anni, in Austria si chiama “terremoto azzurro”. Perché secondo le proiezioni degli exit poll il Partito della Libertà, FPÖ, avrebbe ottenuto almeno il 29,1% dei voti nelle elezioni per il rinnovo della camera bassa del Parlamento austriaco. A seguire il Partito Popolare, ÖVP, con il 26,3%, e il Partito Socialdemocratico, SPÖ, al 20,9%. A chiudere i Liberali di NEOS (con l’8,8 per cento) e al quinto i Verdi (8,7 per cento).
L’Austria veniva da cinque anni di governo di Popolari e Verdi insieme. È una repubblica federale. Il Parlamento è formato da Consiglio Nazionale e Consiglio Federale. Si votava per il rinnovo del Consiglio Nazionale, eletto direttamente dagli elettori. La vittoria del Partito della Libertà andrebbe ben oltre le aspettative. I sondaggi davano la formazione al 26%. Il leader Herbert Kickl si aspettava l’exploit. “Questa volta sarà diverso. Non voglio portare sfortuna, ma lo sento: questa volta vinceremo”.
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Grande entusiasmo per il successo elettorale. “Grazie, grazie a ogni singolo elettore: oggi gli austriaci hanno fatto la storia”, commenta a caldo il portavoce dell’FPO, Michael Schnedlitz, “la popolazione si è espressa chiaramente a favore del cambiamento”. Adesso però cominceranno le trattative. Finora nessun partito sembra essere disposto a creare una coalizione con l’estrema destra. La formazione di un governo non è scontata. Da non dimenticare l’Ibizagate, lo scandalo di corruzione che nel 2019 colpì il partito fondato da nazisti. Kickl vuole essere chiamato come Adolf Hitler, “Volkskanzler”, cancelliere del popolo.
Sconfitta senza precedenti per i popolari. Il segretario generale dell’FPO Christian Hafenecker ha già chiesto implicitamente le dimissioni del leader dell’OeVP e cancelliere Karl Nehammer: “Se avete subito una sconfitta così storica, allora in realtà c’è solo una conseguenza”. I negoziati si annunciano lunghi. Non è esclusa del tutto però una coalizione tra popolari ed estrema destra, ma senza Kickl. Un’altra possibilità potrebbe essere una Grosse Koalition con socialdemocratici e Neos liberali. Al momento non sembrano esserci possibilità per un nuovo accordo con i Verdi.
Al momento sembra fuori, non avendo superato la soglia di sbarramento, il Partito della Birra, formazione satirica e antipolitica. Stessa sorte per il Partito Comunista austriaco. Ci vorranno comunque molte ore per i risultati definitivi per le elezioni. Una legge elettorale approvata nel 2023 ha dato il via libera al voto per posta. Le urne hanno chiuso alle 17:30 di domenica.