Gli ultimi due casi nell'Ue

L’onda di estrema destra sull’Europa: dalla Grecia alla Germania, la marea nera in vista del voto del 2024

Esteri - di Carmine Di Niro

26 Giugno 2023 alle 16:08

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L’onda di estrema destra sull’Europa: dalla Grecia alla Germania, la marea nera in vista del voto del 2024

Non ci sono solo i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, gli spagnoli di Vox o i governi populisti di destra in Ungheria e Polonia, da una parte con Viktor Orban e dall’altra con Mateusz Morawiecki: in Europa l’ondata di estrema destra prosegue impietosa e anche nel fine settimana appena trascorso va registrato l’ennesimo campanello d’allarme, anche in vista dell’atteso voto delle Europee del 2024.

Domenica in Grecia e Germania sono arrivati in parte sorprendenti. La vittoria netta e scontata di Nuova Democrazia, il partito conservatore del premer uscente greco Kyriakos Mitsotakis non era in discussione: il ‘secondo turno’ elettorale ad Atene ha visto Mitsotakis ottenere senza particolari affanni la maggioranza assoluta dei seggi, che gli consentiranno di governare indisturbato nei prossimi anni, anche alla luce del risultato pessimo di Syriza, il partito di sinistra dell’ex primo ministro Alexis Tsipras.

Ma ad attirare l’attenzione è la rinnovata “vitalità” dell’estrema destra ellenica, già forte nel recente passato del boom di Alba Dorata, movimento neofascista che nel 2020 era stato riconosciuto dalla corte d’appello di Atene come organizzazione a delinquere e per questo sciolto.

Nel voto di domenica la sorpresa è arrivata da quelli che a tutti gli effetti possono essere definiti gli “eredi” di Alba Dorata: si chiamano Spartiates, gli spartani, e nelle urne hanno racimolato quasi il 5 per cento dei voti eleggendo 13 deputati. Il piccolo partito è stato fondato nel 2007 da Vasilis Stigas e ad al centro ha una serie di battaglie comuni all’estrema destra europea: nazionalismo, politiche anti immigrazione ed euroscettiche.

Un risultato, quello di Stigas, ancor più sorprendente se consideriamo il poco tempo a disposizione per fare campagna elettorale: Spartiates è stato ammesso al voto dalla Corte Suprema soltanto l’8 giugno scorso. Il giorno seguente è però arrivato l’endorsement di peso per Stigas: quello di Ilias Kasidiaris: ex portavoce e deputato dei neonazisti di Alba Dorata, partito il cui ex leader Nikólaos Michaloliákos è stato condannato a 13 anni di carcere da un tribunale di Atene in relazione all’uccisione del rapper Pavlos Fyssas, avvenuta nel 2013.

Nelle liste di Spartiates, come hanno sottolineato diversi quotidiani ellenici, sono presenti diversi membri del Ethnikó Kómma, il Partito Nazionale fondato dallo stesso Kasidiaris a cui la Corte suprema greca aveva però proibito la partecipazione alle elezioni.

Ma il voto di estrema destra si è anche diviso al voto: i nazionalisti di Elliniki Lysi, Soluzione Ellenica hanno guadagnato il 4,4 pari a 12 seggi, mentre gli ultraortodossi no Vax di Niki il 3,7 per cento. Circa il 12 per cento dei greci ha insomma messo una ‘X’ su un partito di estrema destra.

La prima vittoria dell’estrema destra in Germania

Vento di destra che soffia forte anche in Germania, dove domenica vi è stata la netta e clamorosa affermazione della Alternative für Deutschland, il noto partito di estrema destra che rilancia da anni una agenda politica apertamente razzista e xenofoba, misogina, negazionista sul cambiamento climatico. Un partito ritenuto sostanzialmente pericoloso anche per l’ordine pubblico: alcuni mesi fa l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione, ovvero i servizi segreti interni del paese, aveva dichiarato la sezione giovanile del partito un pericolo per la democrazia.

Eppure domenica per la prima volta nella storia della Germania democratica l’AfD ha vinto un voto locale, seppur piccolo. Robert Sesselmann ha vinto il ballottaggio per l’elezione del presidente del circondario di Sonneberg, che si trova nella Turingia, in Germania centro-orientale.

Sesselmann ha ottenuto il 52 per cento dei voti vincendo lo scontro nelle urne contro Jürgen Köpper, presidente uscente e candidato dei Cristiano-democratici (CDU). Sesselmann era già andato vicino alla vittoria al primo turno e per questo tutti gli altri partiti, dai Socialdemocratici ai Verdi, fino alla sinistra radicale Die Linke, aveva garantito il sostegno al secondo turno per Köpper, eppure la vittoria è andata in ogni caso all’estrema destra.

Una vittoria che ha delle ragioni in parte anche storiche: nell’ex Germania dell’Est, dove a distanza di decenni dal crollo del muro di Berlino il contesto economico-sociale è ancora lontano dall’aver raggiunto i livelli di quella che un tempo era la Repubblica Federale Tedesca, il consenso per Alternative für Deutschland è particolarmente alto, mentre quello per i partiti “tradizionali” sta calando progressivamente.

In particolare dalla Turingia proviene uno dei leader dell’AfD, Björn Höcke: fa capo all’ala più estremista del partito, tanto da aver chiesto in passato di cancellare la legge tedesca che punisce i negazionisti dell’Olocausto, un tema ovviamente particolarmente sentito nel Paese.

26 Giugno 2023

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