Sardegna

Strage di Nuoro, il minore unico sopravvissuto al padre Roberto Gleboni: “Salvo perché mi sono finto morto, urlavano tutti”

Ferito, se la caverà con qualche giorno di prognosi, partito l'iter per la richiesta di affido ai parenti. Sarà sentito come testimone. La Procura ha aperto un fascicolo di inchiesta senza indagati

Cronaca - di Redazione Web

27 Settembre 2024 alle 11:14

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FOTO DI REPERTORIO
FOTO DI REPERTORIO

È minorenne, il ragazzino unico superstite della strage di Nuoro, in via Ichnusa. Suo padre Roberto Gleboni ha sparato alla testa alla moglie Giusi Massetti, alla figlia 26enne Martina, al figlio Francesco di 10 anni, al vicino di casa Paolo Sanna, 69 anni. “Sono tutti morti. Mi sono salvato perché ho finto di esserlo anche io. In casa urlavano tutti”, le uniche frasi citate dal Corriere della Sera che il ragazzo sopravvissuto ha detto ai carabinieri. Sarà sentito come testimone nei prossimi giorni.

Lui stesso è stato ferito, ha accompagnato i militari nelle stanze in casa dove si trovavano i cadaveri dei familiari. Roberto Gleboni, 52 anni, dopo aver sparato alla sua famiglia, è andato a casa della madre Maria Esterina Riccardi, 84 anni. Ha sparato anche a lei, senza ucciderla. E quindi ha rivolto la pistola contro lui stesso e si è ucciso. La pistola, una calibro 7.65, era legalmente detenuta. Di solito la usava al poligono, aveva un porto d’armi ad uso sportivo.

Ancora sconosciuto il movente della strage. Nessun biglietto o altra forma di comunicazione ritrovata in casa. Gli inquirenti cercheranno spiegazioni nella memoria di telefonini e computer. Certo è che l’intenzione sembra chiara: l’uomo ha sparato a tutte le vittime alla testa. Secondo le prime indiscrezioni che trapelano dalle indagini sarebbe esplosa una lite in casa tra marito e moglie. Per il figlio sopravvissuto, che se la caverà con qualche giorno di prognosi, è partito l’iter per la richiesta di affido ai parenti.

Gleboni, dipendente della Forestas, il servizio forestale dei parchi della Sardegna, aveva conosciuto la moglie che erano ragazzini, lei era diventata madre della prima figlia che non aveva ancora 18 anni. Alcune voci raccolte dai media parlano di rapporti difficili se non inesistenti tra la famiglia e la famiglia della donna, soltanto indiscrezioni per il momento come quelle di tensioni nel rapporto. La Procura ha aperto un fascicolo di inchiesta senza indagati. Sono state sentite otto persone e sono state disposte le autopsie. La famiglia di Sanna ha deciso di donare gli organi. Alle 18:00, questa sera, è prevista una fiaccolata in ricordo delle vittime a Nuoro.

27 Settembre 2024

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