Italiano, 50 anni
Detenuto si toglie la vita a Roma, è il 72esimo dall’inizio dell’anno: “Strage senza fine e senza precedenti”
Era in carcere da fine agosto. Secondo in 12 ore, dall'inizio dell'anno si sono tolti la vita anche sette agenti penitenziari. Con 1.168 detenuti su 626 postie il 184% di surplus di detenuti, è uno dei penitenziari più sovraffollati
Cronaca - di Redazione Web
Al carcere di Regina Coeli a Roma un altro suicidio. Aveva 50 anni, detenuto da fine agosto, si è impiccato in cella. È il secondo detenuto a togliersi la vita in dodici ore, il 72esimo dall’inizio dell’anno, una strage che prosegue nel totale disinteresse delle autorità. E a cui vanno aggiunti i sette agenti di Polizia Penitenziaria che si sono tolti la vita dall’inizio del 2024. Appelli delle associazioni di categoria della Penitenziaria, appelli dei Garanti delle persone private della libertà personale. Ma niente.
A dare i dettagli della notizia Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria. Ha specificato che l’uomo era detenuto dal 25 agosto scorso per maltrattamenti in famiglia. È stato ritrovato nella sua cella intorno alle 6:45, inutili i soccorsi. “Una strage senza fine e senza precedenti che certifica, ancora una volta, il fallimento più totale del sistema carcerario”, ha scritto il Segretario Generale parlando anche dei suicidi degli agenti penitenziari.
- Tragedia a San Vittore: detenuto 18enne muore bruciato vivo, intrappolato dalle fiamme dell’incendio in cella
- Chi sono i 66 detenuti che si sono tolti la vita nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno: i nomi e le loro storie
- Restare in cella, digiuno e battitura: la protesta organizzata dei detenuti nelle carceri
- Un suicidio al giorno nelle carceri, ma il “prima si salva” non è nel Dna del governo Meloni (in mare come a terra)
“Con 1.168 detenuti a fronte di 626 posti disponibili e il 184% di surplus di detenuti, Regina Coeli è uno dei penitenziari più sovraffollati del Paese. A questo fa da contraltare una voragine negli organici del Corpo di polizia penitenziaria che vede assegnati 350 agenti quando ne servirebbero 709. D’altronde, a livello nazionale sono 15mila i reclusi oltre i posti disponibili e 18mila le unità mancanti alla Polizia penitenziaria”, ha continuato il Segretario della Uilpa PP.
“A questo si aggiungano strutture fatiscenti, dotazioni inadeguate, carenze nell’assistenza sanitaria e psichiatrica, approssimazione organizzativa e il quadro che ne emerge è desolante. A pagarne le spese detenuti e operatori con questi ultimi esposti ad aggressioni continue (oltre 2.500 nell’anno) e sottoposti a turnazioni massacranti con la compressione dei più elementari diritti anche di rango costituzionale. Ma come si può pensare di rieducare i condannati violando le leggi dello Stato anche nei confronti di chi lo Stato incarna e rappresenta?”.
Il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, e la Garante delle persone private della libertà personale di Roma Capitale, Valentina Calderone hanno lanciato un appello alla chiusura di una sezione dell’Istituto e alla riorganizzazione del carcere: “Ancora un suicidio in carcere, il terzo a Regina Coeli dall’inizio dell’anno, ancora in VII sezione: un uomo di cinquant’anni, arrestato lo scorso 25 agosto, per la prima volta in carcere. In attesa che il Governo finalmente faccia qualcosa contro il sovraffollamento, che è certamente concausa di questa terribile sequenza di suicidi (oggi a Regina Coeli ci sono 1168 detenuti per 626 posti regolamentari effettivamente disponibili), torniamo a chiedere la chiusura della VII sezione e la riorganizzazione a Regina Coeli di una sezione di accoglienza degna di questo nome, cui dare spazi e personale qualificato per la prevenzione del rischio suicidario”.