NFP prepara mozione di destituzione

Francia, le consultazioni riaccendono lo scontro Macron- Mélenchon: no dell’Eliseo al premier indicato dalla sinistra

Esteri - di Carmine Di Niro

27 Agosto 2024 alle 11:09

Condividi l'articolo

Francia, le consultazioni riaccendono lo scontro Macron- Mélenchon: no dell’Eliseo al premier indicato dalla sinistra

La “tregua olimpica” è terminata e in Francia si è tornati allo scontro totale per la formazione del nuovo governo, ancora in stallo dopo le elezioni legislative di luglio che avevano visto la vittoria monca del Nuovo Fronte Popolare di sinistra, che aveva ottenuto 193 seggi, davanti alla coalizione macroniana di Ensemble (166 deputati) e al Rassemblement National, il partito di Marine Le Pen che dopo esser stato il più votato nel primo turno del 30 giugno era poi sceso a “soli” 142 deputati grazie alla mobilitazione contro l’estrema destra.

Macron dice “no” al premier del NFP

Il primo giro di consultazioni tenute all’Eliseo ha certificato infatti lo stallo tra sinistra e macroniani. Il presidente Emmanuel Macron ha infatti dette “no” alle richieste del Nuovo Fronte Popolare, che si era presentato alle consultazioni chiedendo di nominare come primo ministro Lucie Castets, funzionaria del comune di Parigi che hanno individuato come propria candidata.

Il “no” di Macron non è stato sulla candidata, ma sul metodo: per il capo dello Stato infatti un governo formato dai soli partiti del NFP non avrebbe i numeri non solo per ottenere la fiducia, ma anche per durare. Le elezioni legislative hanno infatti dato come risultato un Paese ingovernabile, almeno secondo i blocchi predefiniti: a tutti mancano almeno un centinaio di seggi per arrivare alla maggioranza all’Assemblea nazionale, la camera bassa francese che ha 577 seggi.

Il piano di Macron per il governo

In un comunicato l’Eliseo ha spiegato che Macron ha giustificato la sua scelta sottolineando che è sua responsabilità che “il Paese non venga né bloccato né indebolito”. L’obiettivo del presidente è chiaro ed evidente, reso pubblico dallo stesso Macron in una lettera ai francesi il 10 luglio scorso: formare un governo privo degli “estremi”, da una parte La France Insoumise, il partito di Jean-Luc Mélenchon più a sinistra nella coalizione del NFP, dall’altra il Rassemblement National di Le Pen.

Per compiere il suo piano Macron punta a dividere il Nuovo Fronte Popolare, coalizione notoriamente litigiosa e composta da varie “anime”, dalla sinistra di Mélenchon ai socialisti e verdi, ben più moderati.

Per ora l’alleanza sembra comunque marciare compatta. Il leader dei socialisti francesi Olivier Faure ha sottolineato in una intervista a France2 che “non è immaginabile, mentre tre tornate di votazioni europee e legislative hanno confermato la voglia di cambiamento dei francesi, che domani saremo noi a permettere che il potere attuale continui”.

Consapevoli di tutto ciò, nella seconda giornata di consultazioni prevista martedì 27 agosto i leader del Nuovo Fronte Popolare hanno annunciato che torneranno all’Eliseo solo per discutere di un governo di Lucie Castets, dunque rimanendo sulla loro posizione.

Mélenchon annuncia una mozione di destituzione per Macron

Ma lo scontro tra Mélenchon e Macron rischia di raggiungere livelli mai visti prima. Il leader di La France Insoumise ha infatti annunciato che darà seguito a quanto promesso nei giorni scorsi, ovvero la presentazione di una mozione di destituzione o licenziamento alla presidenza dell’Assemblea nazionale proprio contro il capo dello Stato.

Mélenchon lo ha comunicato su X con un post: “Presidente della Repubblica ha appena creato una situazione eccezionalmente grave. La risposta popolare e politica deve essere rapida e ferma. Verrà depositata la mozione”. Il provvedimento permette di revocare la nomina del presidente “in caso di inadempimento dei suoi doveri manifestamente incompatibile con l’esercizio del suo mandato”, come specifica l’articolo 68 della Costituzione francese.

27 Agosto 2024

Condividi l'articolo