La guerra Russia-Ucraina
Perché l’Ucraina ha attaccato Kursk, l’accusa di Putin: “Raid di Kiev è provocazione su larga scala”
Cinque morti e 20 feriti. Evacuazioni in corso. Putin: “Il raid ucraino è una provocazione su larga scala”. Niger e Mali tagliano relazioni diplomatiche con Kiev
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
Ricordare al mondo che la guerra non è solo in Medio Oriente. E che il fronte ucraino è tutt’altro che pacificato. Cinque civili, tra cui due membri dell’equipaggio di un’ambulanza, sono stati uccisi e almeno altri 20 sono rimasti feriti in seguito agli scontri con le truppe ucraine nella regione russa di Kursk. Lo ha riferito – come riporta il Kiev Independent – il governatore della regione, Alexei Smirnov, tramite la sua pagina ufficiale Telegram. Smirnov ha anche aggiunto che due missili sono stati abbattuti sulla regione nelle prime ore del 7 agosto. «Fino a mille soldati» stanno partecipando all’incursione armata in corso nella regione russa di Kursk, al confine con l’Ucraina. A riferirlo è il capo dello Stato maggiore russo, Valery Gerasimov, in un incontro col presidente Putin, trasmesso dalla televisione nazionale. «L’avanzata del nemico in profondità nel territorio è stata fermata da attacchi aerei e di artiglieria» ha assicurato il capo militare di Mosca.
Sulla linea del fronte la situazione si sta deteriorando e ora si teme una forte rappresaglia russa, motivo per cui le autorità ucraine hanno deciso l’evacuazione obbligatoria di circa 6mila persone. «Ho appena firmato l’ordine di evacuazione obbligatoria di 23 insediamenti di cinque comunità nel distretto di Sumy» ha dichiarato il governatore regionale Volodymyr Artyukh, aggiungendo che la misura riguarda «circa 6mila persone, tra cui 425 bambini», in un’area situata di fronte alla regione russa di Kursk, dove le truppe di Kiev hanno lanciato l’attacco, con missili e droni. Se l’operazione fosse confermata nella sua estensione, e se fosse conferma il coinvolgimento diretto dell’esercito ucraino, quella in corso sarebbe la più grande operazione ucraina in Russia dall’inizio della guerra, cioè dal febbraio del 2022.
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Finora le forze armate avevano colpito il territorio russo solo attraverso bombardamenti (per esempio nelle regioni di Belgorod, Bryansk e Kursk) oppure avvalendosi dell’aiuto di milizie volontarie filo-ucraine, che si erano spinte a combattere anche in territorio russo. Un esempio è la Legione Russia libera, composta da cittadini russi che hanno deciso di combattere al fianco dell’Ucraina ma che non fanno parte dell’esercito ufficiale. Al contrario, l’Ucraina sta faticando a reclutare nuovi soldati e sta perdendo terreno soprattutto sul fronte orientale, nella regione del Donbass. In ogni caso, gli analisti non ritengono una strategia particolarmente efficace quella di colpire nel territorio nemico per costringere i comandanti russi a riorganizzare le loro truppe.
Lo scopo dell’operazione potrebbe essere stato proprio questo: l’Ucraina sta facendo fatica a contenere l’avanzata russa nel suo territorio e questa incursione potrebbe essere un modo per costringere l’esercito nemico a concentrare altrove le proprie risorse, umane e militari. Dall’inizio della guerra la Russia ha occupato più di 420 chilometri quadrati di territorio ucraino, dove ha inviato più di 500mila uomini. Un’altra ipotesi – ma le informazioni al momento sono molto poche, quindi va presa con cautela – è che l’esercito ucraino possa essere diretto verso la città russa di Sudzha, a una decina di chilometri dal confine. Da Sudzha passa il gas che dalla Russia arriva in Europa attraverso l’Ucraina, e a 60 chilometri di distanza c’è la centrale nucleare della regione di Kursk. Secondo il canale Rybar – vicino all’esercito russo – le forze armate ucraine sono riuscite a stabilirsi martedì nella zona di confine di Sudjansky, situata nella regione di Kursk. «Nel settore nord-occidentale, unità nemiche hanno occupato gli insediamenti di Nikolaevo-Darino, Darino e Sverdlikovo», si legge nella nota.
Da parte sua, il media indipendente russo Meduza ha riferito che a Goncharovka e Oleshnya si stanno svolgendo aspri combattimenti. «Una provocazione su larga scala»: il presidente Vladimir Putin ha definito in questi termini l’incursione ucraina in corso nella regione russa di Kursk. «Il regime di Kiev ha intrapreso una nuova provocazione su larga scala, sparando indiscriminatamente con vari tipi di armi, compresi i razzi, contro edifici civili, case e ambulanze», ha deplorato Putin in apertura di una riunione di governo a Mosca trasmessa dalla televisione russa. Sul fronte opposto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato la legge che estende per almeno altri 90 giorni, a partire dal 12 agosto, la legge marziale e la mobilitazione generale nel paese. Lo riporta Rbc Ucraina. La nuova scadenza è stata fissata per il 9 novembre 2024. Sui due provvedimenti la Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino, si era espressa favorevolmente il 23 luglio scorso. Dall’inizio dell’invasione russa, è la 12esima volta che la legge marziale e la mobilitazione generale vengono estese. È il 900° giorno di guerra in Ucraina.