Le "trattative"
Guerra in Ucraina, Zelensky ci ripensa: apre alla Russia di Putin sulla partecipazione al prossimo vertice per la pace
Una sterzata importante, un cambio di rotta inaspettato, dopo 870 giorni di guerra incessante. È quello che vede protagonista il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che, per la prima volta, si è detto favorevole alla partecipazione della Russia per il prossimo summit della pace.
Una posizione in netto contrasto con quella espressa dal leader di Kiev e dagli alleati occidentali, che soltanto poche settimane fa avevano escluso dal summit svizzero tenuto il 15 e 16 giugno scorsi a Lucerna il presidente russo Vladimir Putin.
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“Credo che i rappresentanti russi dovrebbero essere presenti al secondo vertice”, ha affermato oggi Zelensky, esponendo in conferenza stampa i lavori preparatori per il nuovo appuntamento, di cui in realtà si sa pochissimo visto che al termine della due giorni di Lucerna nessuna tre le potenze occidentali si è fatta avanti per ospitare un secondo vertice.
Il flop del vertice di pace svizzero
Un summit, quello di Lucerna, che è stato un evidente flop. Non poteva essere altrimenti, vista l’assenza della stessa Russia e della Cina, col gigante asiatico che ha disertato la due giorni in Svizzera mettendo così subito in chiaro l’impossibilità di raggiungere una intesa tra i paesi del “Sud globale” e le potenze occidentali con l’obiettivo di isolare il regime putiniano di Mosca.
Non a caso giganti come India, Indonesia, Messico, Arabia Saudita e Sudafrica non hanno firmato la dichiarazione finale del vertice, nonostante i tentativi di limare i punti più controversi (a partire dall’ingresso di Kiev nelle Nato) per raggiungere un sostegno più ampio al documento finale. Documento che infatti è stato approvato solamente da 80 dei 93 stati partecipanti.
Zelensky e l’attentato contro Trump
Nelle sue dichiarazioni odierne, Zelensky ha toccato anche l’argomento Donald Trump, con l’attentato ai danni dell’ex presidente e candidato Repubblicano alle presidenziali negli Stati Uniti.
Il leader di Kiev, almeno a parole, non si è detto preoccupato di un eventuale ritorno del tycoon alla Casa Bianca, nonostante i fondati timori di un disimpegno statunitense in Ucraina e i noti rapporti di “vicinanza” tra lo stesso Trump e Vladimir Putin.
“Penso che se Donald Trump diventerà presidente, lavoreremo insieme. Non sono preoccupato per questo”, ha spiegato Zelensky. Zelensky ha detto che durante il suo recente viaggio negli Stati Uniti per un vertice dell’Alleanza di difesa della Nato ha incontrato i governatori repubblicani e gli è stato assicurato il sostegno del partito. “Ci sono falchi i cui messaggi sono più di destra o più radicali – ha aggiunto – Ma voglio dirvi che la maggioranza del Partito repubblicano sostiene l’Ucraina e il popolo ucraino”.