Aveva 96 anni

È morto Lino Jannuzzi: addio al giornalista che svelò il Piano Solo, difese Tortora e Berlusconi e attaccò la magistratura

Cominciò a "L'Espresso". Con Eugenio Scalfari fu condannato ma evitò il carcere per l'immunità offerta dal PSI. Criticò Falcone, fu anche sceneggiatore

News - di Redazione Web

8 Agosto 2024 alle 11:05

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Foto Virginia Farneti / LaPresse 21-04-2010 Roma Spettacolo Presentazione della trasmissione Rai ”Big La via del cuore la via della ragione” Nella foto il giornalista Lino Jannuzzi Photo Virginia Farneti/Lapresse 21-04-2010 Rome Entertainment Presentation of the tv show ”Big – La via del cuore la via della ragione” In the photo journalist Lino Jannuzzi
Foto Virginia Farneti / LaPresse 21-04-2010 Roma Spettacolo Presentazione della trasmissione Rai ”Big La via del cuore la via della ragione” Nella foto il giornalista Lino Jannuzzi Photo Virginia Farneti/Lapresse 21-04-2010 Rome Entertainment Presentation of the tv show ”Big – La via del cuore la via della ragione” In the photo journalist Lino Jannuzzi

Lino Jannuzzi svelò il golpe progettato nel Piano Solo, fu condannato per diffamazione e graziato, inquisito per i sui articoli sul caso Tortora, criticò Giovanni Falcone, fu eletto al Senato nelle fila di Forza Italia. È morto a Roma, mercoledì, il giornalista e politico italiano. Aveva 96 anni. Oltre ad aver firmato numerosi scoop giornalistici, e ad animato dibattiti politici e pubblici anche molto duri, è stato anche sceneggiatore per il cinema.

Jannuzzi era nato a Grottorella, in provincia di Avellino, il 20 febbraio del 1928. Aveva iniziato come giornalista dell’Espresso, è stato direttore del Giornale di Napoli, dell’agenzia di stampa Il Velino,e di Radio Radicale. Aveva scritto negli ultimi anni per Panorama e per Il Giornale. Lucky Luciano e Cadaveri eccellenti tra i film che sceneggiò. Scrisse anche libri, tra cui Così parlò Buscetta, Il processo del secolo. Come e perché è stato assolto Andreotti, Lettere di un condannato. Storie esemplari di ingiustizia italiana, Lo Sbirro e lo Stato.

Fu con Eugenio Scalfari che nel 1967 firmò una serie di articoli che svelarono il cosiddetto Piano Solo, il progetto di golpe o presunto tale attribuito al generale dei Carabinieri e capo dei servizi segreti militari Giovanni De Lorenzo. I due giornalisti furono querelati e condannati ma evitarono il carcere grazie all’immunità parlamentare offerta dal Partito Socialista Italiano. Jannuzzi divenne noto per aver criticato anche il giudice Giovanni Falcone, ucciso dalla Mafia nel 1992, e altre attività dello Stato nella lotta a Cosa Nostra.

Jannuzzi alla fine degli anni ’90 fu inquisito per alcuni articoli su Il Giornale di Napoli in cui aveva duramente criticato la magistratura napoletana per il caso Tortora. Il conduttore e giornalista fu ingiustamente arrestato, sottoposto a durissima gogna mediatica, coinvolto in indagini dalle quali uscì completamente assolto e pulito ma fortemente debilitato. Jannuzzi, condannato per diffamazione a mezzo stampa a due anni, cinque mesi e dieci giorni di reclusione, fu graziato nel 2005 dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel 2005. L’anno dopo fu nuovamente eletto al Senato con Forza Italia, la prima era stata nel 2001. Parlò sempre di Silvio Berlusconi come di una vittima di persecuzione politica.

8 Agosto 2024

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