Aveva 91 anni

È morto Ettore Mo: addio al giornalista, storico inviato degli esteri del “Corriere della Sera”

Da ragazzino le esperienze da cameriere e steward, bibliotecario e sguattero. Da inviato ha raccontato le grandi crisi tra Africa e Medio Oriente, Balcani e Asia e America Latina

News - di Antonio Lamorte

10 Ottobre 2023 alle 15:56

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© Stefania D’Alessandro/Lapresse
13-01-2008 Milano, Italia
Spettacolo
Programma televisivo Che tempo che fa
Nella foto: Ettore Mo

Italian television show Che tempo che fa
© Stefania D’Alessandro/Lapresse 13-01-2008 Milano, Italia Spettacolo Programma televisivo Che tempo che fa Nella foto: Ettore Mo Italian television show Che tempo che fa

Ettore Mo era considerato uno degli ultimi grandi inviati di guerra italiani. Aveva raccontato le più grandi crisi mondiali degli ultimi decenni, intervistato personalità passate alla storia. Aveva raccontato tra Africa e Medio Oriente, Balcani e Asia, America Latina. È morto la scorsa notte, a 91 anni. “Non c’è niente di più di una guerra per raccontare il dolore e la crudeltà del genere umano. Nella guerra succede davvero di tutto, tutta la natura umana si rivela. Buona o cattiva che sia”. La notizia della morte è stata data dalla giornalista Milena Gabanelli sui social.

Mo aveva cominciato a Il Corriere della Sera, nei primi anni ’60, ed era rimasto tra le grandi firme del giornale. Prima aveva fatto da cameriere e sguattero, bibliotecario e insegnante, infermiere e steward tra Parigi, Stoccolma, Amburgo, Madrid, Londra. Si era imbarcato su una nave della marina mercantile britannica. Era nato a Borgomanero, in Piemonte. Dopo essersi iscritto all’università, aveva capito che quella non era la carriera per lui ed era partito. Il primo incarico diretto dal Corriere lo ebbe nel 1979, da inviato per gli Esteri. E nel 1979 si era trovato in Afghanistan e a quel Paese era sempre rimasto legato. Aveva intervistato Ahmad Shah Massud, il “Leone del Panshir”, i leader delle milizie locali tagike, grande rivale dei terroristi islamici pashtun, assassinato dai militanti di Al Qaeda due giorni prima degli attentati dell’11 settembre.

L’ultimo premio l’aveva vinto nel 2008, oltre una trentina in tutto in carriera. È morto mentre infuria la guerra tra Hamas e Israele, dopo l’attacco a sorpresa dei terroristi islamici di sabato scorso e i bombardamenti in risposta dello Stato ebraico. Mo fu tra i pochi reporter occidentali a incontrare il leader del neonato movimento di Hamas a Gaza quando erano stati espulsi in Libano dal governo israeliano tra il 1992 e il 1993. Era rimasto nelle loro tende nei pressi del confine israeliano. Aveva parlato del suo lavoro come di “una malattia: se hai avuto la fortuna di essere testimone dei più grandi avvenimenti non riesci più a farne a meno”.

Mo aveva detto in una delle sue ultime interviste lui sarebbe sempre rimasto appassionato soprattutto al Terzo Mondo, “sempre. Io sono del Terzo Mondo”. aveva risposto. “Se ne è andato Ettore Mo, uno dei più grandi giornalisti italiani, un compagno di viaggio, un amico e maestro. Da lui l’insegnamento più grande: imparare a raccontare senza aggettivi. Ci ho provato. Stasera sul tuo lago Maggiore fa un po’ più buio …”, ha scritto sui social Gabanelli. L’attuale inviato de Il Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi ha scritto che “per lui il giornalismo e soprattutto il mestiere di inviato non era una professione come le altre, ma una sorta di missione, d’impegno totale e totalizzante al servizio del giornale, ma soprattutto del lettore e della necessità inderogabile di testimoniare”.

 

10 Ottobre 2023

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