La strage di Stato
Suicidio nel carcere di Rieti, detenuto s’impicca in isolamento: è il 61esimo del 2024
Ancora una vittima nel penitenziario teatro di alcuni disordini avvenuti in questi giorni. La denuncia della Polizia penitenziaria e del Garante del Lazio Anastasia: "Ormai non tengo più il conto". Sul banco degli imputati il Ministro dell'(in)giustizia Carlo Nordio
Cronaca - di Redazione Web
“Si è impiccato stamattina nella sua cella del reparto isolamento della Casa Circondariale di Rieti, dov’era stato condotto a seguito di alcuni disordini avvenuti ieri, il 61esimo detenuto suicida in quelle che ormai sono vere e proprie carceri della morte. A nulla sono valsi i soccorsi. A questi decessi bisogna poi aggiungere i 6 appartenenti alla Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita“. Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
Suicidio nel carcere di Rieti
“Nei giorni scorsi il penitenziario reatino era stato teatro di una protesta durante la quale circa 400 detenuti si erano autogestiti non facendo rientro nelle rispettive celle per due giorni e due notti. Subito dopo il ripristino di un minimo di regole, però, vi erano stati ulteriori problemi, con alcuni reclusi che si erano resi protagonisti di minacce nei confronti di agenti. Poi il tragico epilogo“, spiega il segretario della UILPA PP. “Ben al di là della propaganda e dei numeri sterili e distanti dalla realtà dispensati dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, le prigioni, chi vi è ristretto e chi vi lavora, continuano a essere abbandonati a se stessi;
Chi è il detenuto che si è tolto la vita nel carcere di Rieti
14.500 detenuti oltre i posti disponibili, più di 18mila unità mancanti alla Polizia penitenziaria, omicidi, suicidi, violenze, stupri, evasioni, traffici illeciti, su questo e su molto altro dovrebbe spiegarsi il Guardasigilli. Soprattutto, il ministro Nordio dovrebbe dire cosa s’intende fare di concreto per fermare la pena di morte di fatto e casuale che viene costantemente inflitta nel nostro Paese. Tutte informazioni che non dà il Governo e non si rinvengono neppure nella legge di conversione del decreto n.92 per come sta emergendo dal Senato“, conclude De Fazio.
La strage di Stato
“Io il conto non lo tengo più: sono comunque troppi e (quasi) ogni giorno uno di più. Oggi nel carcere di Rieti si è tolto la vita un ragazzo di venticinque anni, in attesa di giudizio, in isolamento. Ogni caso è un caso a sé, ma tutti insieme sono l’indice della crisi di un sistema che non riesce a garantire i principi costituzionali di umanità nella detenzione e di sostegno al reinserimento sociale dei condannati“. Così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa.