Ai Giochi
Chi è Irma Testa: la pugile alle Olimpiadi, pioniera e fenomeno, speranza d’oro della boxe italiana a Parigi
All'esordio contro la cinese Zichun Xu, categoria sul limite dei 57 chili. In Francia da campionessa del mondo ma anche in una squadra sconfortata dalle prime delusioni. La storia da Torre Annunziata a Parigi
Sport - di Antonio Lamorte
A Irma Testa non soltanto il compito di confermare e migliorare quanto di buono, se non di formidabile, fatto vedere in questi ultimi anni: anche quello di sollevare morale e bottino di una spedizione attraversata da una nuvola nera di delusione e sconforto. La squadra italiana del pugilato arrivava alle Olimpiadi di Parigi 2024 con otto pugili, tre uomini e cinque donne, almeno due considerati in corsa per l’oro, almeno un altro paio che potevano diventare delle sorprese – perché no. E invece a pochi giorni dall’inizio dei Giochi la squadra è decimata: soltanto in tre ancora in corsa. Diego Lenzi che ha superato il primo turno, Angela Carini che esordirà giovedì 2 agosto e Irma Testa, la “butterfly” di Torre Annunziata, provincia di Napoli, campionessa del mondo in carica, prima pugile donna italiana ai Giochi e prima medagliata italiana di sempre, prima nel ranking.
Esordirà nella serata di martedì 30 luglio contro la cinese Zichun Xu. La categoria è quella sul limite dei 57 chili. Irma Testa si è qualificata agli Europei di Cracovia nel 2023. Due volte campionessa Europea, argento e oro ai Mondiali. La prima volta ai Giochi era finita male: con un fiume di lacrime dopo la sconfitta ai quarti di finale contro Estelle Mossely, aveva soltanto 18 anni a Rio 2016. Un talento ancora acerbo, sbocciato e fiorito alla Boxe Vesuviana del maestro Lucio Zurlo a Torre Annunziata, nel quartiere popolare della Provolera. La sorella Lucia di qualche anno più grande che tornava a casa dalla palestra, felice anche con l’occhio nero. E lei che non capiva, fino a quando non ci entrò anche lei in palestra.
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La madre che lavorava tutto il giorno e a volte neanche bastava, che a 14 anni la spinse ad andare via, a raccogliere la possibilità della Nazionale, del Centro Federale a Santa Maria degli Angeli. Torre Annunziata non è stata un posto facile in passato, soltanto qualche giorno aveva fatto notizia l’irruzione in uno stabilimento balneare di due persone che hanno aperto il fuoco. Irma Testa ha sempre ringraziato lo sport per averle permesso di partire, di vedere il mondo, nonostante un momento di profonda incertezza dopo le Olimpiadi in Brasile, quando aveva messo in discussione tutto. Perfino di lasciare.
E a Tokyo si era rifatta: bronzo, prima medaglia al femminile per la prima atleta donna, prima al pugilato italiano da Londra 2012, l’argento nei pesi massimi di Clemente Russo. In Giappone la squadra era tutta al femminile, neanche un maschio. E Irma Testa, capitana delle donne azzurre lo rivendica spesso: che le medaglie negli ultimi anni le hanno portate le femmine alla Federazione. Si parla perfino di “effetto Irma Testa” sulle palestre italiane per quante ragazze più o meno giovani si sono avvicinate. E la Butterfly ha chiamato il suo beagle Tokyo.
“Parigi è una conferma, è la mia terza partecipazione Olimpica. Una può essere fortuna, due può essere il tuo momento, tre vuol dire che questo è il tuo mondo”, ha detto a Olympics.com. Dopo il bronzo a Tokyo la decisione di parlare della sua vita intima, il coming out scortato dalla medaglia. “Credo sia importante parlarne perché ancora fa notizia. Quando a nessuno importerà più l’orientamento sessuale di una persona potremo smettere. Nel mondo dello sport è ancora più particolare perché si tende ad aver paura di esporsi e a essere associati a qualsiasi etichetta”. Ancora fresca la ferita dell’eliminazione di Aziz Abbes Mohuiidine: il peso massimo di Mercato San Severino, argento mondiale e oro europeo, tra i favoriti per la vittoria finale, fermato al primo turno per un verdetto che ha fatto gridare allo scandalo. A 26 anni Irma Testa è allo stesso tempo una pioniera e una fantastica realtà del presente.