L'attacco inaspettato

Orche attaccano e affondano barca a vela, paura per i 3 a bordo

Mentre si trovava in navigazione tra il Portogallo e la Spagna, una barca a vela è stata aggredita e attaccata da un branco di orche e dopo i tentativi della Guardia Costiera è colata a picco.

Cronaca - di Piero de Cindio

26 Luglio 2024 alle 13:55

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Orche attaccano e affondano barca a vela, paura per i 3 a bordo

Un branco di orche ha attaccato e affondato la barca a vela Bonhomme William nell’Oceano Atlantico a poche miglia dal Mar Mediterraneo. La barca, un Oceanis 393 Clipper con tre persone a bordo, era partita da Vilamoura in Portogallo e stava navigando tra Barbate e Tarifa nel sud ovest della Spagna. Come raccontato dal velista Marco Panza e ripreso dal Giornale della Vela, l’imbarcazione dell’armatore Robert Powell era a circa 10 miglia a largo della costa quando è stata aggredita da un branco di 5 orche.

IL RACCONTO DELL’AFFONDAMENTO DELLE ORCHE

Martedì sera, intorno alle 19, stavamo navigando tra Barbate e Tarifa a circa 10 miglia dalla costa. All’improvviso abbiamo sentito delle botte sotto il timone, talmente forti da far sbandare la barca. Abbiamo pensato subito a un attacco delle orche. All’inizio erano in tre, un esemplare adulto e due più piccoli. Abbiamo rallentato, forse sbagliando nella concitazione del momento, perché in caso di attacchi il consiglio è quello di dare gas e dirigersi, il più velocemente possibile verso le acque meno profonde. Per un brevissimo periodo, forse un minuto al massimo, abbiamo spento il motore, quando lo abbiamo riacceso il timone non rispondeva più. La barca girava in senso orario, senza controllo. Poi bum, bum, altre botte, e la barca girava in senso antiorario. Il timone era divelto dalle testate – o spallate, non saprei dire – delle orche“.

COME È AFFONDATA LA BARCA

Dopo cinque minuti dall’attacco abbiamo chiamato i soccorsi (la Guardia Costiera Spagnola): inizialmente non eravamo preoccupati più di tanto, ma le orche non si fermavano. L’attacco è durato una quarantina di minuti. Botte, testate, spallate a peso morto. Credetemi, quelle orche non stavano giocando. Avevano intenzione di danneggiare la barca! Nel frattempo si erano aggiunte altri due esemplari. Eravamo in balia di cinque orche. In attesa dei soccorsi, abbiamo constatato che la barca iniziava a fare acqua, dopo un po’ ce ne erano già due spanne. Con calma, abbiamo calato il tender con il motore e la zattera. Con calma, e soprattutto con la speranza che le orche non attaccassero anche quelle, con noi a bordo“.

IL SALVATAGGIO

“Dopo 40 minuti, le orche se ne sono andate, i soccorsi sono arrivati circa cinque minuti dopo. Solitamente, in questi casi, si riesce a salvare la barca: ma per la nostra non è stato così. La Guardia Costiera non è riuscita a trovare la falla e quindi a tamponare l’entrata d’acqua rendendo inutile l’utilizzo delle potenti pompe di sentine che avevano portato. Per fortuna che il mare era calmo, e siamo riusciti a gestire la situazione con senno. Sono anche tornato a bordo per recuperare portafogli e documenti, prima che la barca si inabissasse nel buio. I soccorsi spagnoli sono stati efficienti e premurosi, a terra ci ha aspettato la Guardia Civil e ci ha fornito tutto l’aiuto necessario. Ci hanno raccontato che prima del nostro caso, quest’estate sono già stati chiamati ben quattro volte per attacchi di orche alle barche. Le altre le hanno salvate, la nostra no“.

26 Luglio 2024

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