Acque agitate al governo
Tajani e Salvini ai ferri corti, il bis di von der Leyen agita il governo: sfida a colpi di insulti
Isolata in Europa, alle prese con i litigiosi alleati in Italia. È il “momento no” di Giorgia Meloni e della maggioranza di destra, uscita a pezzi dal voto alla Plenaria del Parlamento europeo che ha concesso il secondo mandato alla guida della Commissione Ue a Ursula von der Leyen.
Se sulle scelte di Giorgia Meloni di non votare il bis di von der Leyen si è già parlato a lungo, la nuova grana a destra vede protagonisti i suoi alleati, Forza Italia e Lega.
Sono infatti due “ali” del perno Fratelli d’Italia a far fibrillare la maggioranza. Perché, a differenza di quanto espresso da Meloni in una intervista al Corriere della Sera, le diverse posizioni espresse dai partiti di maggioranza su von der Leyen non “rafforzano il governo”.
Così va in scena la sagra dell’insulto tra Antonio Tajani e Matteo Salvini. Il Carroccio è il primo ad affondare, a marcare le distanze da FI sul bis a von der Leyen, definendo “imbarazzante” votare “con Schlein per una poltrona, meglio senza vicepresidenti che con Verdi e sinistre”.
Il segretario di Forza Italia replica dunque al collega vicepremier. Partecipando all’evento ‘Anuman2024’, in corso a Tolfa, il ministro degli Esteri attacca così il Carroccio: “Qualcuno dice che abbiamo votato come la Schlein e come i Verdi, potrei dire allora che chi ha votato no ha votato come la Salis e Fratoianni e come Conte, ma sarebbe una risposta puerile, come è puerile dire che abbiamo votato con la sinistra”.
Per Tajani Forza Italia “ha fatto una scelta coerente, abbiamo sempre detto che avremmo votato per lei”, ha ricordato il vicepremier”. In Europa sono stati eletti “i vicepresidenti di Metsola, sono stati eletti vicepresidenti dei conservatori e non sono stati eletti come vicepresidenti dei Patrioti che ancora una volta si dimostrano ininfluenti, il problema è che anche i patrioti italiani rischiano di essere ininfluenti all’interno dei patrioti europei, questo lascia il tempo che trova”, ha affermato Tajani. “Noi saremo nella cabina di comando, sicuramente l’estrema destra di Le Pen è fuori dai giochi, non li eleggono, non li vogliono, non è che manca la democrazia”, ha aggiunto il vicepremier.