Fermato per maltrattamenti

Ischia, donna morta dopo ore di agonia in una scarpata: fermato il compagno, ignorate le sue richieste di aiuto

Cronaca - di Redazione

16 Luglio 2024 alle 16:15 - Ultimo agg. 16 Luglio 2024 alle 16:36

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Ischia, donna morta dopo ore di agonia in una scarpata: fermato il compagno, ignorate le sue richieste di aiuto

Marta Maria è morta dopo una lenta agonia, durata ore: un lasso di tempo in cui le, malgrado fosse ferita, ha più volte chiesto aiuto tramite messaggi in chat e telefonate, tutte ignorate dal compagno.

È la storia che arriva dall’isola di Ischia, dove la 32enne di nazionalità ucraina Marta Maria Ohryzko è stata trovata morta domenica mattina dai carabinieri della stazione di Barano di Ischia, nella zona del Vatoliere.

Il suo corpo è stato rinvenuto in una scarpata a poca distanza dalla roulotte in cui abitava con il compagno, un 41enne di nazionalità russa. È stato quest’ultimo ad allertare i soccorsi, ma sempre lui è stato sottoposto a fermo dai militari dell’arma e dai pm della sezione “fasce deboli” della Procura di Napoli con l’accusa di maltrattamenti. Originaria di Leopoli, da alcuni anni la 32enne e il suo compagno russo si erano trasferiti sull’isola d’Ischia. I post visibili su Facebook mostrano alcune foto dei due insieme, apparentemente felici.

Gli inquirenti avevano interrogato l’uomo a lungo in caserma, poi è arrivato l’ordine di fermo per l’uomo: sul corpo della compagna sono state trovate diversione lesioni che potrebbero essere frutto della caduta ma anche di percosse precedenti.

Secondo quanto emerso dall’ispezione del telefono cellulare in uso al 41enne, riferisce l’agenzia LaPresse, la compagna Marta Maria Ohryzko gli avrebbe inviato una serie di chiamate e di messaggi nel pomeriggio di sabato 13 luglio, quando la 32enne sarebbe caduta in un dirupo mentre camminava su una stradina di campagna nei pressi del luogo dove i due convivevano. Nonostante le svariate richieste di aiuto, l’indagato non si sarebbe attivato per salvare la donna.

Le indagini svolte dai Carabinieri e coordinate dalla Procura di Napoli avrebbero fatto emergere un passato di soprusi e violenze ai danni di Marta Maria da parte del compagno, aggiunge ancora LaPresse: la giovane ucraina sarebbe stata aggredita, minacciata di morte con un coltello, presa a pugni e schiaffi, in una circostanza fatta cadere di proposito in un fuoco acceso, isolata dai suoi stessi familiari che il compagno, russo, odiava in quanto ucraini.

In un caso a detta della sorella della donna deceduta, li ha ingiuriati definendoli “ucraini di m… che devono morire“. In diversi casi la donna ha dovuto fare ricorso alle cure nel pronto soccorso dell’ospedale di Lacco Ameno.

di: Redazione - 16 Luglio 2024

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