Fine della fuga
Giacomo Bozzoli arrestato, trovato dai carabinieri nella sua villa a Soiano: era latitante da 11 giorni
Cronaca - di Redazione
La fuga di Giacomo Bozzoli è terminata. L’ex imprenditore condannato all’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario nel lontano 2015, uccidendolo e poi gettando il corpo in una fornace della fonderia di famiglia a Marcheno, nel Bresciano, è stato fermato dalle forze dell’ordine dopo dieci giorni di latitanza.
Bozzoli era diventato irreperibile dopo la sentenza di Cassazione che lo condannava in via definitiva all’ergastolo il primo luglio scorso. Nel pomeriggio di giovedì 11 luglio Bozzoli è stato fermato dai carabinieri del Comando provinciale di Brescia nella sua villa di Soiano del Garda, nella sponda bresciana del lago. Dopo l’arresto, avvenuto intorno alle 17:45, Bozzoli è stato portato nella caserma provinciale dei carabinieri di piazza Tebaldo Brusato a Brescia, dove verrà interrogato.
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L’ultima che era stato visto, in compagnia della moglie e del figlio di 9 anni, Bozzoli era in Spagna, a Marbella, nell’Hard Rock Hotel dove era stato anche ripreso dalle telecamere di videosorveglianza interne. Probabilmente ha ascoltato gli appelli dei familiari, a partire dal padre Adelio, che gli chiedevano di costituirsi.
Quando è fuggito, una decina di giorni prima della sentenza di Cassazione, Bozzoli non aveva alcuna restrizione nelle sue libertà di movimento. Così alcune ore dopo la sentenza definitiva di ergastolo i carabinieri si erano recati presso la sua villa di Soiano per prelevarlo, salvo scoprire che in casa non c’era nessuno.
La fuga in Spagna con compagna e figlio
Già prima della sentenza definitiva Bozzoli, la compagna Antonella Colossi e il figlio di nove anni erano partiti per l’estero. La donna, interrogata venerdì 5 luglio dopo aver fatto ritorno in Italia assieme al figlio il giorno prima, aveva raccontato a carabinieri e inquirenti che la famiglia aveva prenotato una “vacanza al mare” dal 20 al 30 giugno.
La 41enne gallerista ha raccontato di aver dormito con il compagno e il figlio a Cannes la prima notte dopo essere partiti dalla loro abitazione sul lago di Garda, a Soiano, e di aver perso il suo telefono cellulare in Costa Azzurra. Poi si sarebbero diretti prima a Valencia, per una tappa all’acquario, e infine a Marbella, presso l’Hard Rock Hotel dove Bozzoli è stato immortalato dalle telecamere.
Quello di Colossi era stato un racconto “pieno di buchi”, come fatto filtrare dagli investigatori. In particolare la donna aveva riferito che dopo la sentenza di condanna aveva avuto “uno choc”, di fatto perdendo la memoria. “Fino alla sera della sentenza io, Giacomo e nostro figlio siamo stati insieme. Non so che fine abbia fatto Giacomo mentre io e mio figlio siamo tornati in Francia con un passaggio in auto e poi mi sono ritrovata su un treno per Milano”, le sue parole.
Proprio nella giornata odierna era stato ascoltato in modalità protetta dai pm il figlio di Bozzoli e Colossi: agli inquirenti, secondo quanto filtrato, il bambino avrebbe sostanzialmente ripetuto la testimonianza di Colossi dopo il rientro in Italia, dunque il viaggio verso Marbella con tappe a Cannes e Valencia, con la famiglia che si è poi separata dopo la sentenza di condanna di Cassazione e la scelta dell’ex imprenditore di proseguire da solo la fuga.