L'attacco del 7 ottobre
Gaza, l’esercito israeliano ordinò la “direttiva Hannibal”: sparare a militari e civili per evitare ostaggi in mano ad Hamas
Esteri - di Redazione
Lo scoop del quotidiano israeliano Haaretz riapre una ferita ancora aperta a Tel Aviv, quella del 7 ottobre scorso, quando miliziani di Hans fecero breccia nello stato ebraico, nelle città e nei kibbutz più vicini alla Striscia di Gaza, compiendo un eccidio costato la vita a 1200 persone.
Grazie a documenti ottenuti dal quotidiano da testimonianze raccolte all’interno dell’esercito da alti e medi gradi, Haaretz nell’articolo a firma Yaniv Kubovich ha confermato quello che molti analisti avevano già ipotizzato in questi mesi: l’IDF, le Forze di difesa israeliane, nelle ore successive all’attacco avrebbero applicato la “procedura Hannibal”.
La direttiva venne introdotta nel 1986, dopo una serie di rapimenti di soldati dell’IDF in Libano e successivi controversi scambi di prigionieri, e sarebbe stata ufficialmente revocata nel 2016 dal capo di stato maggiore dell’IDF Gadi Eizenkot.
Documents and testimonies obtained by Haaretz reveal the Hannibal operational order, which directs the use of force to prevent soldiers being taken captive, was employed at three facilities infiltrated by Hamas, potentially endangering civilians as wellhttps://t.co/BOu2on5SQc
— Haaretz.com (@haaretzcom) July 7, 2024
La procedura Hannibal di Israele
Si tratta di una procedura moralmente a dir poco controversa applicata mentre l’attacco di Hamas era in corso e i miliziani del gruppo radicale palestinese tentavano di tornare nella Striscia portando con sé il più alto numero di militari e civili israeliani: sparare per uccidere, sia i miliziani di Hamas che i propri soldati e ostaggi, per impedire a chiunque tenti di lasciare una determinata area di scappare.
L’obiettivo è duplice e spietato: impedire il passaggio di informazioni riservate dai militari israeliani ad Hamas e impedire l’uso degli ostaggi come strumento di negoziazione politica.
Civili e militari israeliani uccisi dall’IDF
In questo modo, aggiunge Haaretz, l’IDF avrebbe ucciso diverse dozzine dei suoi stessi militari, oltre a civili israeliani. Ovviamente nessuno dei parenti delle vittime del 7 ottobre era stato consultato dalle autorità prima di dare il via libera alla “procedura”.
Secondo i documenti di Haartez, la direttiva Hannibal è stata applicata su indicazione dalla Divisione di Gaza, dal Comando meridionale e dallo Stato maggiore dell’IDF, quando non era ancora chiara la portata dell’attacco in corso da parte di Hamas.
Così sarebbero stati colpita Erez, la base militare di Re’im e l’avamposto di Nahal Oz: qui sono stati condotti vari attacchi da parte dell’esercito israeliano contro le loro basi.