La ritorsione e i mandati

Bloccati Rai, La7, Repubblica e La Stampa in Russia: altri arresti dalla CPI per gli uomini di Putin

La risposta al blocco dall'Ue di quattro media russi: 81 media bloccati. "Persecuzione politicamente motivata". Gerasimov e Shoigu destinatari dei mandati d'arresto

Esteri - di Redazione Web

25 Giugno 2024 alle 16:17 - Ultimo agg. 26 Giugno 2024 alle 11:53

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Russian President Vladimir Putin attends a plenary session of the St. Petersburg International Economic Forum in St. Petersburg, Russia, on Friday, June 7, 2024. (Anton Vaganov/Pool Photo via AP)
Russian President Vladimir Putin attends a plenary session of the St. Petersburg International Economic Forum in St. Petersburg, Russia, on Friday, June 7, 2024. (Anton Vaganov/Pool Photo via AP)

Ritorsione e mandati d’arresto internazionali. Giornata ad alta tensione dalle parti di Mosca, da dove arrivano almeno due notizie degne di nota. La prima: alcuni media europei sono stati bloccati, e tra questi anche alcuni italiani, una reazione alle sanzioni inflitte alla Russia ovvero al blocco di quattro media russi da parte dell’Unione Europea. La seconda: due ufficiali molto vicini al Presidente russo Vladimir Putin sono diventati destinatari di nuovi mandati d’arresto da parte della Corte Penale Internazionale.

Quali sono i media italiani bloccati dalla Russia

81 in tutto i media europei colpiti dalle sanzioni. La misura è stata annunciata dal ministero degli Esteri. “La parte russa ha avvisato ripetutamente e a vari livelli” che “la persecuzione politicamente motivata” di giornalisti russi e il bando a media russi nella Ue “non sarebbero stati ignorati”, ha annunciato il ministero. Siti bloccati dal territorio russo in risposta ad analoghe misure prese lo scorso 17 maggio dall’Unione Europea contro i russi Ria Novosti, Izvestia, Voice of Europe e Rossiyskaya Gazeta. Anche alcuni media italiani tra quelli colpiti: la Rai – con i siti Rai News e Rai.it – , La7, La Repubblica e La Stampa.

“Bruxelles e i Paesi membri hanno scelto di seguire la strada della escalation, costringendo Mosca ad adottare contromisure simmetriche e proporzionate – si legge ancora nella nota – Se le restrizioni ai media russi saranno revocate, la parte russa rivedrà la sua decisione in relazione ai media menzionati”. Il ministero ha accusato i media di “diffondere sistematicamente informazioni false” sull’“operazione militare speciale”, che sarebbe l’invasione scattata nel febbraio del 2022 che ha portato alla guerra in Ucraina. Con nove media, tra cui Le Monde e Libération, è la Francia il Paese più colpito. Interdetti anche lo spagnolo El Pais e i tedeschi Der Spiegel e Frankfurter Allgemeine Zeitung.

Mosca ha comunque chiarito di esser pronta a fare marcia indietro qualora l’Unione dovesse sollevare i quattro media russi dalle restrizioni.

Chi sono gli ufficiali russi destinatari dei mandati d’arresto della CPI

E intanto, proprio per le azioni condotte nella guerra in Ucraina, la Corte Penale Internazionale (ICC) ha emesso mandati d’arresto per l’ex ministro della Difesa Sergei Shoigu e per il capo di stato maggiore dell’esercito Valery Gerasimov. Entrambi sono stati accusati dal principale tribunale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità, di aver “condotto attacchi militari verso obiettivi civili” e di aver “causato danni collaterali eccessivi a civili o a edifici civili”.

I crimini cui fa riferimento la nota dell’ICC risalgono al periodo che va dall’ottobre 2022 al marzo 2023. Riguardano in particolare i bombardamenti sull’infrastruttura elettrica ucraina. Gerasimov è comandante delle forze russe in Ucraina da gennaio 2023. Shoigu è stato rimosso dal ministero lo scorso maggio e destinato a dirigere il Consiglio di Sicurezza nazionale. Anche lo stesso Putin è stato accusato di crimini di guerra nel marzo del 2023, per la deportazione di bambini ucraini in Russia, così come i generali Sergei Kobylash e Viktor Sokolov.

La Russia non ha mai ratificato lo Statuto di Roma, il trattato che ha istituito la Corte Penale Internazionale. Gli arresti potrebbero essere eseguiti soltanto qualora i destinatari dovessero recarsi in uno dei Paesi che hanno riconosciuto la giurisdizione. Possibilità remota.

25 Giugno 2024

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