Il ballottaggio a Perugia

Ballottaggio a Perugia, parla Vittoria Ferdinandi: “Liberiamola dalla destra”

La candidata sindaca del centrosinistra domani al ballottaggio: “La città va restituita alla partecipazione: con noi i cittadini torneranno protagonisti”

Interviste - di Saro Camisa

22 Giugno 2024 alle 12:30

Condividi l'articolo

Ballottaggio a Perugia, parla Vittoria Ferdinandi: “Liberiamola dalla destra”

Vittoria Ferdinandi ti osserva con uno sguardo che è insieme mite e risoluto, lo stesso sguardo che l’ha portata al ballottaggio a Perugia questa domenica, alla guida di una coalizione di sinistra, centro-sinistra e liste civiche. Nata e cresciuta a Perugia, classe 1986, Vittoria è una psicologa clinica e laureata in Filosofia politica. Da cinque anni, dirige Numero Zero, un ristorante inclusivo dove metà del personale è composto da pazienti psichiatrici. Questo ruolo le ha meritato la nomina a Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, un onore che testimonia il suo impegno nel tessere trame di cura e inclusione nella sua amata città.

Come nella canzone di Tiziano Ferro e Carmen Consoli, il conforto, hai parlato di differenza tra prossimità e vicinanza, cosa intendevi?
La giunta comunale uscente, che dieci anni fa rappresentava il nuovo, è stata rappresentata da un sindaco che è una persona moderata di grande gentilezza e prossimità. Oggi, per altro, la candidata a sindaca Margherita Scoccia rappresenta solo una certa destra d’apparato. Però la prossimità, se è una condizione necessaria alla politica, non è sufficiente ma, anzi, rischia di creare un terreno fertile per logiche clientelari. Essere più vicini come amministrazione non dà garanzia di una reale partecipazione. Noi vogliamo che la partecipazione diventi uno strumento di governo della città. Vogliamo far rivivere, nello spirito e non nella struttura burocratica, le 13 vecchie circoscrizioni. Le chiameremo case della partecipazione. I cittadini di tutti e 52 i quartieri della città torneranno ad avere un luogo per confrontarsi, proporre idee e rappresentare all’amministrazione comunale le loro istanze.

600 voti di differenza, e all’inizio nessuno ci avrebbe scommesso. Quale strategia per convincere elettrici ed elettori a votarti?
La nostra è stata una campagna elettorale collettiva, di popolo. Non abbiamo piegato la politica e la comunicazione in base alle convenienze elettorali. Stiamo stati attaccati continuamente da una destra che pensava di avere già la vittoria in tasca. Perugia invece ha bisogno di essere rianimata da una rivoluzione gentile, non certo da una coalizione mossa dal risentimento e dalla paura di perdere il potere.

Come sei riuscita a mettere insieme uno schieramento che va da Azione a Rifondazione Comunista, passando per le civiche? Le civiche sommate portano un valore che supera il 15%, é stato anche questo il valore aggiunto?
Il nostro è un nuovo sistema di alleanze che è partito da un desiderio comune: risocializzare la politica. Sono state messe da parte le vecchie liturgie e ci siamo accordati sui valori, sui metodi e sull’idea di città che vogliamo costruire insieme ai cittadini. I partiti hanno messo da parte i vecchi schemi di posizionamento e di interesse e hanno aiutato questo movimento a crescere tra la gente. Le liste civiche hanno portato un grandissimo contributo in termini di competenze, di radicamento e di intelligenza collettiva che è stata riconosciuta come tale e premiata dagli elettori.

Per rispondere alla crisi climatica hai parlato di modello cittá spugna, come si puó applicare a Perugia?
Pensiamo ad una città che recupera spazi verdi, recupera attenzione alle risorse naturali a partire dall’acqua attraverso l’adozione del modello della città spugna. Ci ispireremo a modelli già realizzati con successo in Italia e in Europa per trasformare gli spazi urbani in sistemi capaci di assorbire, filtrare e gestire l’acqua in modo naturale ed efficiente. Pensiamo ad una città che sappia interpretare al meglio il ruolo di capitale del ‘cuore verde d’Italia’. Occorre ridefinire il rapporto tra città e paesaggio in un quadro urbanistico a consumo di suolo zero.

Il sindaco, anche con questo sistema elettorale, é sempre un uomo solo al comando, o meglio una donna in questo caso, mentre la tua campagna elettorale é stata plurale e partecipata, come sará la tua governance?
Daremo piena attuazione alla legge regionale sull’amministrazione partecipata. Il sistema di co- programmazione e co-progettazione diventerà l’asse portante di una nuova idea di governo. Avremo un assessore alla partecipazione che si occuperà di dare corpo e gambe a questo progetto, che nasce in coerenza con quanto abbiamo fatto e detto, fino ad oggi, in campagna elettorale.

Tu hai camminato tanto in questa campagna elettorale, visitando i quartieri e poi con le tappe della restituzione del programma, alla fine hai trovato l’Anima di Perugia?
Perugia è l’undicesimo comune italiano per estensione. Abbiamo attraversato più volte tutta la città andando incontro ai bisogni e ai desideri di migliaia di cittadini. Durante questo straordinario viaggio ho avuto la conferma che Perugia ha ancora un’anima orgogliosa, fiera e indomita. Il nostro compito era quello di risvegliarla e, credo, che ci siamo davvero riusciti.

22 Giugno 2024

Condividi l'articolo