La mossa di 'Dago'
Dagospia, il sito apre il capitale al vicedirettore Panzetta che diventa socio: per D’Agostino stipendio da 300mila euro
Roberto D’Agostino, l’istrionico giornalista, fondatore del sito Dagospia, apre la sua società al suo vicedirettore. Il 75enne ‘Dago’, che nel lontano maggio del 2000 lanciò il suo sito fondato sulle sue colorite rassegne stampa e retroscena dal mondo della politica e dell’economia, ha infatti deciso di far entrare nel capitale della società il suo ormai storico vicedirettore Riccardo Panzetta.
Da oltre 13 anni in redazione, assieme agli altri sette giornalisti, il 43enne Panzetta entra col 5 cinque per cento, come riferisce oggi un articolo del Corriere della Sera, a seguito dell’operazione varata da D’Agostino e dal figlio Rocco di emissione di azioni assegnate gratuitamente a Panzetta.
L’altro 95 per cento della società è in mano proprio a Rocco D’Agostino, figlio 29enne di Roberto, fino ad oggi titolare dell’intera quota capitale della società.
I numeri di Dagospia e lo stipendio di D’Agostino
Una società, quella che edita Dagospia, dai conti a dir poco in salute. Nel 2023 ha messo insieme 800mila euro di utile su 2,2 milioni di ricavi (nel 2022 680mila su 2,6 milioni), con un patrimonio netto di 4,3 milioni e debiti irrisori.
A D’Agostino, fondatore e ‘volto’ del sito, oltre che amministratore unico della società pur senza una singola azione, va invece un compenso annuo di circa 300mila euro. E ancora restando ai numeri, i marchi Dagospia e Cafonal, rubrica storica del sito, sono stati rivalutati nel 2020 da zero a, rispettivamente, 600mila e 240mila euro.
Il futuro di Dagospia
L’operazione societaria, ovvero l’allargamento al vicedirettore Panzetta delle quote, appare come una mossa in vista di un futuro in cui D’Agostino potrà lasciare le redini del suo portale al suo numero due. Lo aveva fatto intendere lo stesso D’Agostino in una intervista concessa ad Italia Oggi nel novembre dello scorso anno. Il giornalista romano sottolinea di avere “una redazione meravigliosa” e che “andranno avanti anche dopo di me”.
Quanto alla struttura societaria, ‘Dago’ precisava che il figlio Rocco “è uno scienziato, ama quel lavoro (ingegnere alla Pirelli, ndr) e di Dagospia non gli frega assolutamente nulla. È padrone al 100%, deciderà lui il da farsi”.