Parapiglia per l'Autonomia
Chi è Igor Iezzi, il leghista della rissa in Parlamento con Donno del M5s: “Ho provato a prenderlo a cazzotti”
Parlamentare dal 2018. "Ho provato a dare cazzotti, ma non l'ho colpito. Andrebbe condannata la sua sceneggiata". Donno ha annunciato che denuncerà il leghista
News - di Redazione Web
Parapiglia in aula, alla Camera dei deputati, mentre si votava per il disegno di legge sull’Autonomia Differenziata. A farsi notare in particolare Igor Iezzi, deputato della Lega, di Milano, molto vicino al segretario del partito, vice primo ministro e ministro delle Infrastruttura Matteo Salvini: ripreso mentre smanaccia, prova a colpire il deputato del Movimento 5 Stelle Leonardo Donno a pugni. Lo ha ammesso lui stesso, in un’intervista a La Zanzara, su Radio24.
“Ho provato a dare cazzotti, ma non l’ho colpito. Donno ha tentato di aggredire Calderoli e ho reagito. Io mi allontano e lui dopo cade come una pera. Andrebbe condannata la sua sceneggiata. Pentirsi? È una reazione non giustificata ma causata da un motivo”, ha commentato Iezzi ai microfoni della trasmissione radiofonica. Iezzi è nato nel 1975 a Milano. È entrato in politica nel 2012, da consigliere comunale della Lega Nord, carica che ha conservato fino al 2016.
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È stato anche segretario provinciale del partito fino al 2015. Aveva già attirato attenzioni su quando nel 2014 si era presentato in consiglio comunale coperto da un velo simile a un burqa per protestare contro la creazione di un nuovo centro islamico. È stato eletto alla Camera dei Deputati alle elezioni politiche del 2018. Salvini lo ha proposto come commissario federale della Lega Nord. Ha confermato la candidatura e l’elezione al voto politico del 2022.
La versione di Igor Iezzi
“Cazzotto? Ho provato a darlo ma dal video si vede che non l’ho colpito. Donno ha provato ad aggredire il Ministro Calderoli, se gli avesse dato solo la bandiera non sarebbero intervenuti i commessi. Io ho avuto la mia reazione, ma si vede dai video Donno cade come una pera dieci secondi dopo che io mi sono allontanato. Non c’è stata violenza fisica, io verrò espulso dall’Aula, Donno anche ma andrebbe condannata la sua sceneggiata. Mi auguro che gli vengano dati giorni in più d’espulsione per questa sceneggiata. Daspo per quanto successo? Quanto dovrebbe durare il daspo per uno che aggredisce un ministro? Pentimento? Non l’ho colpito, è una reazione non giustificata ma causata da un motivo”.
Cos’è successo alla camera: la bandiera italiana e la rissa
La rissa in aula è scattata quando gli esponenti dell’opposizione hanno esposto la bandiera italiana e hanno cantato l’inno nazionale. Il deputato del Movimento 5 Stelle Leonardo Donno, pugliese, è sceso dai banchi e ha offerto la bandiera tricolore al ministro degli Affari Regionali Roberto Carderoli, della Lega, promotore della legge che definisce punti e percorsi tramite cui le Regioni potranno chiedere e ottenere di gestire in proprio alcune delle materie al momento di competenza dello Stato.
Le accuse di Donno (M5s)
Donno si è sporto verso il ministro per fargli indossare la bandiera. Sono intervenuti subito i commessi per dividerli ed è scattata così la rissa. A farsi notare in particolare il parlamentare in giacca chiara, Igor Iezzi, che ha smanacciato per diversi minuti, ha provato a sferrare dei pugni. Iezzi è stato espulso dalla Camera, anche se dal video sembra non lo abbia mai colpito. “Ho il referto, denuncerò chi mi ha aggredito. Questi squadristi non devono entrare più in Parlamento”, ha assicurato Donno che ha incassato la solidarietà del leader del Movimento 5 Stelle, l’ex premier Giuseppe Conte, e della segretaria del Partito Democratico Elly Schlein.