I nomi riferiti da Colosimo
Chi sono i candidati “impresentabili” alle elezioni europee: l’Antimafia “meloniana” continua la caccia alle streghe
Giustizia - di Redazione
Anche nella sua versione a trazione meloniana, con la fedelissima della premier Chiara Colosimo al comando, la Commissione parlamentare antimafia non manca anche quest’anno alla vigilia delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno di pubblicare la sua lista di “impresentabili” al voto.
Si tratta cioè di candidature che, in base alle verifiche fatte dalla stessa Commissione, sono risultate in violazione del “Codice di autoregolamentazione”. Codice molto vago, considerato che sulla sua base sono tra i cosiddetti “impresentabili” anche candidati semplicemente a giudizio in un processo.
Chi sono gli “impresentabili” per l’Antimafia
Dunque i sette “impresentabili” resi noti da Colosimo nel corso della seduta odierna della Commissione, che ha preceduto l’audizione del procuratore di Genova Nicola Piacente, sono: Angelo Antonio D’Agostino (Forza Italia-Noi moderati), Marco Falcone (Forza Italia-Noi moderati), Alberico Gambino (Fratelli d’Italia), Filomena Greco (Stati Uniti d’Europa), Luigi Grillo (Forza Italia-Noi moderati), Antonio Mazzeo (Partito democratico) e Giuseppe Milazzo (Fratelli d’Italia).
Angelo Antonio D’Agostino, candidato al parlamento europeo per la lista ‘Forza Italia Noi Moderati Ppe’ Circoscrizione Italia meridionale “risulta emesso in data 25 marzo 2016 il decreto del gup presso il Tribunale di Roma che dispone il giudizio per il reato di cui agli articoli 319 e 321 del codice penale (corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio), e la prossima udienza dibattimentale innanzi alla II sezione penale del Tribunale di Roma è fissata al 26 giugno 2024”.
Marco Falcone, candidato per la lista ‘Forza Italia Noi Moderati Ppe’ Circoscrizione Italia insulare, “nel luglio 2023, è stato disposto il rinvio a giudizio per il reato di cui all’articolo 81, 110, 117, 319-quater del codice penale (induzione indebita a dare e promettere utilità) – ha spiegato Colosimo – È in corso il giudizio di primo grado, davanti al Tribunale di Palermo, con prossima udienza fissata al 26 settembre 2024”. Per lo stesso candidato “in data 22 dicembre 2020, è stato inoltre disposto il rinvio a giudizio per il reato di cui agli articoli 56, 81, 110, 317 del codice penale (tentata concussione). È in corso il giudizio di primo grado, davanti al Tribunale di Catania, con prossima udienza fissata al 28 maggio 2024”, ha sottolineato Colosimo in Commissione.
Alberico Gambino, candidato per FdI nella Circoscrizione Italia meridionale, “con ordinanza dell’1 ottobre 2019 il Tribunale di Nocera Inferiore – ha spiegato Colosimo – ha dichiarato la decadenza del predetto candidato dalla carica di sindaco del comune di Pagani, essendo divenuta definitiva la sentenza con la quale era stata dichiarata la temporanea incandidabilità di Gambino, quale amministratore che ha dato causa allo scioglimento del consiglio comunale di Pagani, disposto con dpr del 26 luglio 2011, ex articolo 143 comma 1, Tuel”, ha spiegato Colosimo, risultando “in violazione dell’articolo 1, comma 2, lettera c) del codice di autoregolamentazione”.
Filomena Greco, candidata per la lista ‘Stati Uniti di Europa’ nella circoscrizione Italia meridionale, “in data 9 gennaio 2024, è stato disposto il rinvio a giudizio per i reati di cui agli articoli 81, 110, 353-bis del codice penale (turbata libertà del procedimento di scelta del contraente) ed è in corso il giudizio di primo grado, davanti al Tribunale di Castrovillari, con prossima udienza fissata al 21 giugno 2024”.
Luigi Grillo, candidato al parlamento europeo per la lista ‘Forza Italia Noi Moderati Ppe’ Circoscrizione Italia nord-occidentale, “dal certificato del casellario giudiziale risulta emessa dal gip del Tribunale di Milano sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti del 27 novembre 2014, irrevocabile il 19 dicembre 2014, con condanna alla pena di 2 anni e mesi 8 di reclusione, e con la pena accessoria dell’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione per 5 anni, per i reati di cui agli articoli: 416, commi 1, 2 e 3, codice penale, (associazione per delinquere), commesso dal settembre al 2012 e fino al maggio 2014; 110, 353, 353-bis, codice penale, (turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente), commesso fino al marzo 2014; 110, 319, 321, 353-bis codice penale (corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente), commesso dall’ottobre 2013 e fino al marzo 2014; 110, 81, comma 2, 353, commi 1 e 2, 353-bis codice penale (turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente), commesso dal settembre 2012 e fino al febbraio 2014; 110, 319, 321 codice penale (corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio), commesso dall’ottobre 2012 e fino al marzo 2014; 110, 81, comma 2, 326, commi 1 e 3, codice penale (utilizzazione di segreti d’ufficio), commesso dall’ottobre 2012 e fino al marzo 2014”.
Per Antonio Mazzeo, candidato per la lista Partito Democratico nella circoscrizione Italia centrale “in data 5 settembre 2022, risulta emesso dal gup presso il Tribunale di Roma il decreto che dispone il giudizio per il reato di cui agli articoli 216, 219, 223 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267 (bancarotta fraudolenta) e la prossima udienza dibattimentale innanzi alla II sezione penale del Tribunale di Roma è fissata al 4 luglio 2024”.
Infine Giuseppe Milazzo, candidato al Parlamento europeo per la lista ‘Fratelli d’Italia’ Circoscrizione Italia insulare. Nei suoi confronti “in data 22 dicembre 2020, è stato disposto il rinvio a giudizio per il reato di cui agli articoli 56, 81, 110, 317 del codice penale (tentata concussione) ed è in corso il giudizio di primo grado, davanti al Tribunale di Palermo, con prossima udienza fissata al 26 settembre 2024”.
Colosimo “contenta”
Presidente della Commissione antimafia che si dice anche “contenta” del lavoro svolto. L’esponente di Fratelli d’Italia rivendica infatti che “in questo mio primo anno di presidenza siamo riusciti ad invertire la tendenza, quella di non dare i nomi degli ‘impresentabili’ il giorno prima o pochi giorni prima del voto”.
“Questo permette una corretta informazione a chi andrà a votare”, ha aggiunto, sottolineando che “bisogna ritornare al controllo preventivo, cioè prima della presentazione delle liste”, ma “ogni partito fa le sue valutazioni”.